La scuola più piccola del mondo?
In provincia di Torino

Sofia, otto anni, è la sola allieva: ha una maestra tutta per sé

di Elmar Burchia, Il Corriere della Sera scuola 12.6.2014

A volte, la piccola Sofia, otto anni, si annoia da morire: nella ricreazione è sempre sola, non ha amichetti con cui giocare. In classe c’è il silenzio più assoluto: non può spettegolare con nessuno, passarsi bigliettini o farsi prestare le matite. È sempre seduta al primo banco. D’altro canto, non ha l’ansia di arrivare in ritardo, perché la sua casa è a pochi minuti. E poi, ha una maestra tutta per sé e se guarda fuori dalla finestra può vedere passare la sua mamma. In fondo, Sofia è una bimba fortunata.

La mia maestra

«La scuola più piccola del mondo»: così l’ha ribattezzata la stampa inglese. Già, perché la piccola Sofia Viola è la sola allieva dell’elementare di Alpette, un paesino a mille metri con circa 270 abitanti, tra le valli Orco e Soana e a una cinquantina di
L’allieva: «Ogni tanto faccio finta che ci siano altri bambini in classe»
chilometri da Torino. Sembra una storia immaginata, invece nella sua bellezza e unicità è vera. Isabella Carvelli, 33 anni di Rivara, è la maestra, l’unica di tutta la scuola. Il registro di classe potrebbe anche non esserci. Tuttavia, insegna come se davanti alla lavagna ci fossero 20 scolari. E spiega che quando le è stato chiesto di venire in questo paesucolo non sapeva nemmeno che ci fosse un’elementare: «Tutto è esattamente uguale a un’altra scuola, tranne che c’è un po’ più di calma». Sofia è in terza, a settembre farà la quarta. Le sue materie preferite sono l’italiano e l’inglese. Per molti genitori potrebbe essere un modello d’insegnamento ideale, per i bimbi, invece, non è sempre un bel sogno. La ragazzina ammette di viaggiare in certi momenti con la fantasia, di immaginare di stare in classe con altri bambini: «Prendo la giacca e la metto su una sedia accanto alla mia, poi apro un libro sulla scrivania e faccio finta che ci sia qualcuno lì». Purtroppo, nemmeno gli amici immaginari possono colmare il vuoto di quell’aula ricavata in un’ala del municipio.

Una scuola su misura

In verità, la bimba non è sempre stata sola. L’anno scorso c’erano altri quattro ragazzi più grandi che poi, dopo la quinta, sono passati alle medie. E dal prossimo anno cambierà tutto: arriveranno altri otto bimbi dalle materne. Ma, fino ad allora, la scuola sarà solo per lei. Fintanto che c’è anche un solo alunno, le autorità non intendono chiudere l’elementare. Benché i nuovi nati, in un paese così piccolo, si contano sulle dita di una mano, «la scuola resterà aperta», dice il sindaco Silvio Varetto, orgoglioso di tanta attenzione mediatica. «Vogliamo incentivare le nuove famiglie che scelgono di venire a vivere in questi paesi di montagna», sottolinea il primo cittadino. Insomma, nonostante tutto, l’elementare di Alpette rappresenta la scuola italiana dal suo lato migliore: con la sua forza e la sua voglia di non mollare. Ciò nonostante, la piccola Sofia non sta crescendo isolata del tutto dal mondo: due volte alla settimana può frequentare una scuola più grande e socializzare così con altri bambini nella vicina Cuorgnè. Cosa dicono i genitori? «È fantastico che al momento possa essere seguita in modo individuale. Certo, è una situazione un po’ strana, ma l’anno prossimo arriveranno altri bambini e non sarà più così sola», dicono mamma Fiorella e papà Giuseppe. Da settembre, la piccola Sofia dovrà condividere la «sua maestra» con gli altri alunni.