La ministra Giannini in bilico Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 3.6.2014
Dimessasi come
segretaria di Scelta civica, dopo l'insuccesso alle elezioni
europee, già c'è chi ventila una possibile sostituzione della
ministra Giannini al Miur In ogni caso la ministra Giannini rappresenta agli occhi degli italiani, che non l'hanno votata, l'espressione di un partito che non c'è, mentre chi l'ha votata è una fettina così esigua di italiani che appare del tutto inconsistente, per cui si starebbero preparando le manovre per defenestrare dal governo chi non ha rappresentanza politica quantomeno visibile e percepibile. A salvare forse la poltrona della ministra Giannini potrebbe esserci il semestre italiano all'Ue, per affrontare il quale Renzi avrebbe sussurrato di non volere dare segnali al mondo di instabilità o di rimpasti, che è brusio condivisibile, mentre da altre fonti apprendiamo che ci sarebbero spinte ad azzerare tutto e ritornare alle urne al più presto, per implementare un governo a guida maggioritaria Pd, proprio per avere le mani libere sulle riforme, ma per tale obiettivo occorre al più presto la nuova legge elettorale. Ritornando a Scelta Civica il dato più significativo oggi è solo quello che la vede come una forza residuale con tante fazioni interne e in disaccordo sulle strategie per il futuro, per cui pare destinata allo scioglimento. In quel caso, in quale area politica si siederà la ministra? Considerato tuttavia il ruolo istituzionale che attualmente ricopre tutto fa pensare a un suo passaggio nelle file del Pd, un po' forse per affinità ideologica e un po' forse per non farsi fregare la poltrona. Ma in questo caso, azzardiamo, non può più fare a meno di non tenere in conto il programma elettorale del Partito democratico sulla scuola, che era di "multiforme ingegno", basta rileggerlo. |