Docenti precari “figli di un Dio minore”: Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 29.6.2014
Sono in molti
a sostenere che in materia di precariato scolastico, l'Italia sta
palesemente violando la normativa europea. E anche una volta entrati
in ruolo il "peccato originale" di essere passati attraverso il
precariato continua a penalizzare i docenti. Eppure esistono delle precise direttive europee che dicono espressamente che non ci devono essere differenze tra personale precario e quello di ruolo. In buona sostanza ce lo chiede l’Europa di sanare quella che sta diventando una palese ingiustizia. Ma qual è la direttiva europea che vorrebbe stesso trattamento giuridico ed economico tra personale precario e quello di ruolo? Si tratta della direttiva 1999/70/CE che non lascia dubbi interpretativi per quanto è chiara. In tale direttiva troviamo scritto quanto segue: “Per quanto riguarda le condizioni di impiego, i lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato, a meno che non sussistano ragioni oggettive”. Ma c’è di più: “I criteri del periodo di anzianità di servizio relativi a particolari condizioni di lavoro dovranno essere gli stessi sia per i lavoratori a tempo determinato sia per quelli a tempo indeterminato, eccetto quando criteri diversi in materia di periodo di anzianità siano giustificati da motivazioni oggettive”. In Italia tutto questo non viene minimamente applicato e non se ne comprendono i motivi ostativi. Non viene nemmeno riconosciuto per intero, nei punteggi di mobilità , il servizio prestato prima dell’inserimento in ruolo. Un docente di ruolo che nella mobilità o nelle graduatorie d’Istituto per individuare i soprannumerari dichiara 10 anni di pre ruolo, avrà dimezzato il punteggio relativo al servizio svolto da precario. Ma quando i sindacati si decideranno a sottolineare questa enorme incongruità? Per la verità la FLC CGIL e la Gilda FGU è da qualche anno che chiedono insistentemente il riconoscimento del servizio pre-ruolo equiparato a l servizio di ruolo e cioè 6 punti per ogni anno di servizio riconosciuto ai fini della ricostruzione della carriera. Ma questi due sindacati sono per ora rimasti inascoltati. Cosa attendono CISL scuola e Uil scuola ad appoggiare questa iniziativa, che per altro va nella direzione di non infrangere chiare direttive europee acquisite anche dalla legislazione italiana? Ci piacerebbe vedere i sindacati uniti nel richiedere il cambiamento delle tabelle di anzianità del servizio inserite nei prossimi contratti sulla mobilità, in modo da considerare il servizio pre-ruolo alla stessa stregua di quello di ruolo così come espresso nella clausola 4 della direttiva europea 1999/70. Bisogna certamente dire che piaccia o non piaccia, è assolutamente necessario oltre che giusto equiparare il punteggio del servizio svolto come pre-ruolo con quello svolto nel ruolo di attuale appartenenza. |