Sostegno precari, a rischio di Antonio Guerriero, Professionisti Scuola 21.1.2014
Sostegno, una mina per precari. I posti per le supplenze occupati
dai docenti di ruolo. Viale Trastevere intenzionato a unificare le
aree. Ecco quali saranno gli effetti.
Ciò limita fortemente le probabilità di ottenere il movimento
richiesto. Ma se la possibilità del passaggio sarà consentita su
qualsiasi area, a prescindere da quella di appartenenza, il numero
dei docenti che otterranno il passaggio è destinato a salire
vertiginosamente. Ciò determinerà una forte contrazione delle
disponibilità di posto sul sostegno già nell'organico di diritto. E
poi il colpo di grazia interverrà al momento delle utilizzazioni. In
tale fase, infatti, oltre ai movimenti e alle conferme dei docenti
della Dos (dotazione organica del sostegno) e cioè dei docenti di
sostegno di ruolo che insegnano alle superiori, verranno disposti
anche più provvedimenti di utilizzazione sul sostegno. Proprio
perché, mancando il vincolo dell'area di appartenenza, gli
interessati avranno molte più probabilità di ottenere i movimenti
richiesti (sulla Dos). Il che farà diminuire sensibilmente le
disponibilità per gli incarichi di supplenza. Di qui il rischio, più
che fondato, che molti docenti precari rimangano senza lavoro. Va
detto subito, però, che l'interpretazione del ministero non è
indenne da elementi di criticità. Il decreto Carrozza, infatti, nel
disporre in generale l'unificazione delle aree del sostegno, reca
una serie di disposizioni di dettaglio che sembrerebbero orientare
l'interprete nel senso dell'applicabilità delle nuove disposizioni
solo ai fini del reclutamento. Per giunta, ai soli concorsi che
saranno banditi dopo l'entrata in vigore della riforma. Salvo una
graduale applicazione anche alla disciplina delle supplenze da
conferire tramite lo scorrimento delle graduatorie di istituto. Ed è
proprio il mantenimento in vita delle disposizioni sul reclutamento,
tramite lo scorrimento delle graduatorie a esaurimento e dei
concorsi ordinari già esistenti, che induce a ritenere che gli
organici continueranno ad essere compilati recando l'indicazione
della tipologia di posto. E l'assenza di disposizioni di legge
modificative dei criteri di compilazione degli organici non fa che
confortare la tesi, secondo la quale, i docenti di ruolo che sono
stati assunti con il vecchio sistema dovrebbero continuare ad
insegnare su posti dell'area per la quale sono stati assunti. In
caso contrario si andrebbe in rotta di collisione con il principio
di infungibilità degli insegnamenti. Che preclude la spendibilità in
altri insegnamenti dei titoli professionali posseduti dai docenti
attualmente in servizio. A viale Trastevere, però, non hanno dubbi
circa l'applicabilità delle nuove norme anche alla mobilità dei
docenti di sostegno. La diatriba, infatti, verte solo sul termine a
partire dal quale la nuova disciplina deve essere implementata.
Secondo quanto risulta a Italia Oggi, gli orientamenti sarebbero
essenzialmente due. Un primo orientamento, che darebbe per scontata
la necessità di dare applicazione alle nuove disposizioni, anche per
la mobilità, con effetti già a partire dal 1° settembre prossimo. E
un secondo orientamento, che invece propenderebbe per un termine più
lato: il 1° settembre 2017. Termine che si ricaverebbe dal comma
3-bis dell'articolo 15 del decreto Carrozza. Che comunque fa
riferimento all'attuazione dell'unificazione ai fini delle
graduatorie di istituto. Dunque, del reclutamento dei supplenti da
parte dei dirigenti scolastici. |