Restituzione scatti 2012, monta la
protesta via web: petizione al Premier Letta
di Alessandro Giuliani La
Tecnica della Scuola
7.1.2014
La memoria è come un muscolo, se non si
esercita si avvizzisce e si diventa idiota. Che fare allora?
Imparare qualche verso a memoria ogni giorno e magari facendo a gara
coi compagni di scuola a chi ne sa di più. Umberto Eco scrive una
lettera al suo immaginario nipote su L’Espresso invitandolo a non
lasciarsi fregare dalla tecnologia
“Il nostro salario è ingiusto da decenni, ma
vedersi persino rubare parte dello stipendio in questo modo è
un'offesa precisa e mirata e non corrisponde ai propositi dichiarati
di un Governo che si era insediato con la promessa del ‘nessun
taglio alla scuola’”. In poche ore
la lettera, rivolta anche ai ministri, ha avuto il sostegno di
migliaia di firme. A promuoverla Mila Spicola, insegnante,
scrittrice e componente delle direzione nazionale del Pd: chiederò a
Renzi e al partito di schierarsi contro il provvedimento.
Come si fa a richiedere, anzi, a
decurtare senza permesso, senza
avvertire, il già magro
stipendio dei docenti e dei
lavoratori della Scuola di una
somma così consistente? La
domanda provocatoria è di Mila
Spicola, insegnante, scrittrice
e componente delle direzione
nazionale del Partito
Democratico. Per la quale, il
Governo Letta non deve chiedere
“un solo euro indietro ai
docenti”, attraverso la
decurtazione di 150 euro mensili
come restituzione di somme già
pagate nel 2013 e relative agli
scatti di anzianità del 2012.
“Non era mai successo – ricorda
Spicola - di sottrarre ai
lavoratori dello Stato somme
giustamente guadagnate e
percepite con una modalità così
brutale. La Scuola, che tutti
dichiarano di mettere in cima
alle agende, è fatta dalle
persone che la abitano e vi
lavorano che non possono essere
beffate da simili provvedimenti
privi di senso anche solo nelle
intenzioni”.
Si esprime
prima da insegnante, da addetto
ai lavori. Mettendo da parte il
suo essere anche cittadino
impegnato in politica. “Subiamo
dal 2009 il blocco di uno
stipendio che è già il più basso
d’Europa, decurtarlo in questo
modo è un’offesa sintomatica
dello spregio per il nostro
lavoro. La Scuola è stato
l’unico segno più del comparto
pubblico nel 2013, nessuno vuole
riconoscerlo o ripeterlo. Non
abbiamo nessun premio di
produttività, ma avere
addirittura tolti i soldi è un
affronto non accettabile. Questo
è il ringraziamento? Il Governo
precedente aveva ridotto il MOF
delle Scuole per destinarlo a
questi pagamenti, e adesso
vengono detratte?”.
La critica
al Governo diventa fortissima.
“E’ un segno di grande debolezza
istituzionale da non offrire ai
cittadini compiere atti simili,
persino solo pensarli. Per
chiedere chiarimenti, perché
ancora ci sembra un fatto
incredibile, un equivoco che il
Governo deve chiarire, e
ottenere l’immediata sospensione
della
nota MEF n.157 del 27 dicembre
2013, abbiamo scritto noi
docenti sotto forma di
petizione una lettera al Premier
Letta e ai ministri del
Governo, che si sta velocemente
diffondendo in rete e sta
raccogliendo in poche ore
migliaia di firme.
“Il nostro salario – si legge
nella petizione - è ingiusto da
decenni, ma vedersi persino
rubare parte dello stipendio in
questo modo è un'offesa precisa
e mirata e non corrisponde ai
propositi dichiarati di un
Governo che si era insediato con
la promessa del ‘nessun taglio
alla scuola’”. L’amarezza è
tanta: “Siamo in Italia o a
Malta? Da quando si mette mano
agli stipendi in questo modo? E
questo silenzio colpevole a cosa
è dovuto? E' un furto?”.
Inevitabile la richiesta finale:
“chiediamo che questa nota venga
immediatamente annullata”.
Parallelamente alla petizione,
Spicola – che nel 2011
ha scritto ‘La scuola s’è rotta'
- si impegna a portare
“all’attenzione della segreteria
nazionale del PD, di Matteo
Renzi e dei componenti della
Direzione Nazionale del Partito
Democratico le firme di protesta
dei tanti colleghi docenti e del
personale ATA per l’ennesimo
pasticcio ai danni dei
lavoratori della Scuola”.
Un
richiesta di chiarimenti, con la
richiesta di sospensione del
Provvedimento, spera ottenga il
sostegno unanime della Direzione
Nazionale del PD. “Ed è con il
fermo proposito di difendere il
ruolo della Scuola e di
rappresentare gli interessi
degli studenti e dei lavoratori
che la abitano, che – conclude
Spicola - intendo agire dentro
l’organo dirigenziale del
Partito Democratico, e
convincere a fare altrettanto
gli altri componenti”.
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