Letta: gli insegnanti non dovranno Il Sole 24 Ore 8.1.2014
Il governo fa dietrofront. Gli insegnanti non dovranno restituire i
150 euro percepiti nel 2013 derivanti dalla questione del blocco
degli scatti. Lo si è deciso, si legge in una nota, nel corso di una
riunione a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico
Letta, il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e il ministro
dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza.
«Bene il governo: sugli insegnanti cambia verso. Ora il lavoro: dati
Istat devastanti». Così Matteo Renzi su twitter apprezza la
decisione di Palazzo Chigi sulla restituzione degli scatti agli
insegnanti, annunciando che «oggi ci sarà la bozza del job-act per
un dibattito aperto. Il Pd decide il 16 gennaio (nella direzione,
ndr)». Questa mattina era continuato il pressing di Renzi sullo stop
al taglio degli stipendi. «Il taglio agli insegnanti è assurdo. Il
governo rimedi a questa figuraccia, subito. Il Pd su questo non
mollerà di un centimetro». Così su twitter il segretario del Pd e
sindaco di Firenze Matteo Renzi aveva confermando l'irritazione per
la decisione del Mef di chiedere agli insegnanti la restituzione
degli scatti stipendiali (legati all'anzianità) già percepiti nel
2013, con una trattenuta di 150 euro lordi mensili, a partire da
gennaio. Una decisione criticata anche ieri sera a Otto e mezzo:«Se
il ministero dell'Economia richiede indietro 150 euro agli
insegnanti io mi arrabbio», aveva detto. «Non stiamo su "Scherzi a
parte"». «Finita riunione a Palazzo Chigi: gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro. Sono soddisfatta per gli insegnanti». È il tweet del ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, dopo l'incontro di stamani alla presidenza del Consiglio, schierata da subito a fianco dei professori sulla questione degli scatti degli stipendi.
Alfano, faremo di tutto per evitare restituzione 150 euro
Sul tema scuola si era registrata del resto un'insolita sintonia in
tutta la maggioranza. Anche il vicepremier Alfano si era schierato
senza esitazioni per lo stop alla restituzione degli scatti
stipendiali. «È un modo del governo di farsi male da solo. Io e Ncd
faremo di tutto per entrare dentro questa vicenda e faremo di tutto
per evitare che si verifichi», aveva garantito il vicepremier e
leader di Ncd, Angelino Alfano, ospite de La Telefonata. Compatta la protesta dei sindacati. «Le istruzioni impartite dal Ministero dell'Economia per un graduale recupero degli scatti maturati nel 2012 costituiscono una decisione inaccettabile che va bloccata, una vera e propria provocazione che se attuata non potrà rimanere senza risposta» ha tuonato il segretario generale della Cisl Scuola Francesco Scrima. E dalla Gilda è arrivato un aut aut: «Siamo stanchi di aspettare: vengano restituiti ai docenti gli scatti degli stipendi o sarà sciopero generale». Per la Flc-Cgil si assiste «ancora una volta a un pesante intervento sui diritti acquisiti dei lavoratori della scuola, che saranno costretti a restituire le somme legittimamente e giustamente percepite». «La scuola - ricorda il sindacato guidato da Mimmo Pantaleo - ha già contribuito pesantemente al risanamento dei conti pubblici, finanziandolo con i tagli di personale (8 miliardi di euro), con il blocco del contratto di lavoro, con il taglio del salario e con l'aumento dei carichi di lavoro». Il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, parla di «situazione gravissima, mai accaduta prima». E attacca: «Il Governo in questa vicenda infila un errore dopo l'altro, trattando il personale della scuola anziché come lavoratori titolari di diritti, come sudditi». |