Motivazione e autonomia degli insegnanti,
ecco la buona scuola

di R.P. La Tecnica della Scuola 9.1.2014

Francesca Borgonovi, analista Ocse-Pisa, sul Corriere della Sera punta il dito contro la scuola italiana dove si investe poco per la formazione dei docenti, inibendone entusiasmo e stimoli culturali


Il vulnus della nostra scuola, di cui il tentato recupero degli scatti di anzianità è una spia, è la carenza di risorse e di investimenti per potenziare e stimolare/incoraggiare il corpo insegnanti.

E infatti, dice la ricercatrice, tra il 2001 e il 2010, la spesa per studente dai 6 ai 15 anni è cresciuta nella maggior parte dei Paesi dell’Ocse, contrariamente all’Italia dove è diminuita dell’8%, mentre i miglioramenti degli studenti nei test Pisa in matematica (tra il 2003 e il 2012) e nelle scienze (tra il 2006 e il 2012), è stato concentrato soprattutto nel periodo tra il 2006 e il 2009.

I tagli di spesa hanno dunque contribuito a frenare il trend tra il 2009 e il 2012.

I sistemi educativi che riescono a garantire alti livelli di competenze sono quelli che investono di più negli insegnanti la cui professione è difficile e impegnativa.

I Paesi con i risultati migliori, dice l’esperta, generalmente investono molto nella formazione iniziale dei giovani che intendono diventare insegnanti e nell’aggiornamento e nella formazione continua del corpo docente.

Questi Paesi inoltre investono risorse per identificare gli insegnanti più capaci e li spingono ed incoraggiano affinché insegnino nei contesti più difficili. Un punto cruciale è che questi Paesi sono in grado di attrarre nell’insegnamento alcuni dei giovani più capaci, mentre in Italia oggi nessun genitore augurerebbe a un figlio o a una figlia che ha ottimi risultati scolastici di diventare insegnante invece che medico, dottore, avvocato o ingegnere.

Un altro fattore chiave è dare agli insegnanti opportunità di carriera e di sviluppo personale e offrire loro un livello di autonomia professionale che gli consenta di esprimere al meglio le proprie capacità. Allo stesso tempo è importante assicurare alti livelli di trasparenza nel sistema, che permette di capire quali innovazioni nel sistema scuola funzionano e quali no, così da poter apportare miglioramenti per tutti. Investire negli insegnanti, a determinate condizioni, è parte della soluzione, non del problema della crisi economica che il paese sta vivendo.