Otto per mille, anche la scuola entra nella lista

 Il Corriere della Sera 5.1.2014

Forse c’è un motivo in più per barrare la casellina Repubblica italiana quando bisogna decidere a chi dare il famoso otto per mille, quella piccola quota delle nostre tasse che viene divisa fra lo Stato e le varie confessioni religiose.

Con la nuova legge di Stabilità, la vecchia Finanziaria, anche l’edilizia scolastica si aggiunge alla lista delle finalità che lo Stato deve perseguire con i soldi che i contribuenti gli hanno destinato. Non ci sono più “soltanto” gli interventi per la fame nel mondo, i disastri naturali, l’assistenza ai rifugiati e la conservazione dei beni culturali, come dice la vecchia legge del 1985. Ma anche la “ristrutturazione, il miglioramento, la messa in sicurezza, l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica”. La modifica è arrivata grazie ad un emendamento del deputato Francesco Cariello, Movimento 5 stelle, che riprendeva due proposte di legge già presentate in Parlamento durante questa legislatura, una dal Pd l’altra sempre dal Movimento 5 stelle.

Non sono tasse in più. E per una volta si può scegliere (almeno fino ad un certo punto) la destinazione dei i soldi che si versano al Fisco.