Democrazia, diritti e rete. di Rodolfo Marchisio, Pavone Risorse 10.1.2014
Come già
accennato , a livello politico e di cittadinanza, stiamo vivendo
un’epoca che associa la generale disaffezione dalla politica e da
molte Istituzioni previste dalla Costituzione (sino al dileggio
continuato, all’insulto o alla semplificazione eccessiva) con la
speranza – o utopia – da parte di alcuni di risolvere facilmente
il problema spostandosi in rete.
Casaleggio La prima intervista “italiana” è stata concessa ad un esperto USA di una rivista nata in USA Wired n. 8/13 da questo personaggio “un po’ cyberpunk e un po’ snob”. Un utopista pare, cybervisionario. Gli manca il tocco del politico. Dice l’intervistatore. Alcune frasi chiave: …è meglio non dover sopportare la tediosa e ingombrante gerarchia che nasce quando un movimento diventa un partito…anche i leader intralciano il movimento (anche Grillo? NdA)… …Il parlamentare è l’esecutore della volontà collettiva, per questo ogni decisione importante va sottoposta a referendum (online?)…Andare al governo è l’unica cosa che conta…da soli con il 51%…in questo periodo di crisi economica (c’è il rischio) che un estremismo violento e razzista abbia la meglio sulla democrazia… .. (lui) vede i blog come meccanismi liberatori per l’espressione diretta, non mediata dai capi…la gente dovrebbe esprimerci la volontà e il bisogno di cambiamento…occorre liberarsi dalla intermediazione dei partiti e dei media convenzionali…spingere a candidarsi e votarsi da soli sulle sue piattaforme…Definizione di democrazia compiuta: “Un sistema in cui tutti hanno gli stessi diritti civili e in cui ognuno partecipa al bene comune e lo fa perché è giusto”. Su FB e i SN (in accordo con Rodotà) Sono convinto che i dati debbano appartenere alle persone…. La piattaforma li ospita ma non li possiede...per ottenere questo occorrono standard globali (giusto, ma molto complicato).
Rodotà
In uno dei libri
fondamentali in materia, Il diritto di avere diritti, Laterza
Rodotà, ha dedicato una parte intera ai diritti in rete. Dopo
N. Bobbio L’età dei diritti e la
definizione dei diritti di 4^ generazione - come diritti
di prima nel contesto nuovo della rete: espressione, associazione,
segretezza della corrispondenza, inviolabilità del domicilio… - il
contributo più lucido. Alcuni passaggi importanti.
Identità
La rete dovrebbe
riconoscerci il diritto a diverse identità, che possiamo
governare noi, creandoci in modo autonomo un profilo per il mercato,
uno per gli amici, uno per il lavoro … Politica
Preoccupa in rete
l’assenza di sovranità e l’invadenza dei poteri (Stati e
multinazionali forti come stati …). Gli Stati non riescono a
governare il cyberspazio…ma la rete non è l’Agorà
(referendum, consultazioni, democrazia diretta) chiarisce a chi
pensa che un semplice “trasloco” possa salvare la democrazia.
Anche perché un referendum è un semplice si o no a domande poste
da altri. Può essere un’integrazione, non l’illusione della
democrazia. Accesso alla rete
Il primo requisito di
democrazia, il primo diritto è l’accesso libero alla rete, non
solo come fatto tecnico, ma come superamento della frattura digitale.
Si potrebbe modificare l’art. 21 della Costituzione, per garantire
che “tutti hanno diritto di accedere alla rete, in condizioni di
parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni
ostacolo di ordine economico e sociale”. La rete è un bene
comune (non una merce), parte della cittadinanza. Senza censure,
controlli, strumentalizzazioni…I diritti degli imprenditori, il
copyright non devono impedire di esprimersi liberamente ed
informarsi. La democrazia della rete
Il tema della
Democrazia promossa da Internet esige che si affronti anche la
questione della democrazia in internet (NdA da chi
comanda in rete a chi la controlla, alle strumentalizzazioni della
rete). 1 - Non si può ignorare il quadro tradizionale dei diritti e parlare di diritti vecchi e nuovi (cfr N. Bobbio l’età dei diritti e i diritti di quarta generazione che sarebbero altra forma dei diritti di prima generazione) 2 - Occorre andare verso una Costituzione e diritti decentrati, ma garantiti e tutelati da movimenti sociali in rete e fuori
3 - Avere
possibilità di esercitare virtù civiche, di cittadinanza attiva In sintesi
Di fronte alle
problematiche e alle prospettive aperte dalle tecnologie,
l’accettabilità dei loro sviluppi “dipende proprio dalla loro
compatibilità con i diritti fondamentali e con i principi della
democrazia”. Prime conclusioni 1- Non confondiamo un problema etico/politico – una pessima classe politica, ma anche un elettorato che spesso le somiglia – con un problema politico/tecnico/giuridico: la riforma delle Istituzioni e della Costituzione verso una maggiore rappresentatività. 2- Basta col delegare i problemi complessi alle tecnologie. La rete offre un’integrazione e uno stimolo forte di partecipazione, ma non democrazia tout court. Allora, quando parliamo di democrazia e rete parliamo di
Come sostiene Rodotà la strada è molto più lunga e complessa e la rete offre oggi informazione, comunicazione, condivisione, partecipazione, non democrazia diretta (caso mai videodemocrazia o sondodemocrazia). Perché Democrazia è un sistema complesso di garanzie e di equilibri fra poteri. Democrazia è una cosa complessa, non un algoritmo. E’ o tutti con le garanzie dovute o nessuno. Senza lasciare nessuno indietro, rimuovendo tutti gli ostacoli che…
PS Approfondiremo
attraverso lo scritto di Rodotà, Iperdemocrazia, scaricabile da
Laterza |