Entro il 2016 oltre 100 mila assunzioni TuttoscuolaNews, n. 620 3.2.2014 Senza troppo clamore il ministro Carrozza sta realizzando il piano di assunzioni in ruolo del personale scolastico, conseguente, in buona misura, alla “sua” legge 128/2013 “L’istruzione riparte”: “è definito un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo e ATA, per gli anni 2014-2016, tenuto conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno, delle relative cessazioni del predetto personale …”. Nel corso dell’incontro con i sindacati della settimana scorsa il ministro ha dato informazione della sopravvenuta disponibilità complessiva di 18.546 posti per docenti, sostegno e Ata, come prima quota del piano triennale; posti che vanno ad aggiungersi ai 19.325 già disposti per l’anno scolastico in corso. In tempi di crisi occupazionale, non è cosa da poco. L’intero piano triennale (non reso noto ufficialmente) prevede che dal 2014 al 2016 saranno assunti 38.889 docenti su posto comune, altri 25.449 su posti di sostegno e 17.717 unità di personale ATA, per un totale di 82.055 persone. Nei mesi scorsi, con decorrenza a.s. 2013-14, sono stati assunti o sono in via di assunzione anche altri 19.325 tra docenti su posti comuni o di sostegno e su posti ATA. A decorrere dal 1° settembre 2016 le assunzioni complessive supereranno le 101 mila unità. Per quanto riguarda il personale docente le immissioni in ruolo (posti comuni e di sostegno) toccheranno quasi le 80 mila unità. Metà di quelle assunzioni premieranno le graduatorie dei concorsi (per le classi di concorso per le quali non si è aperta l'ultima procedura concorsuale valgono ancora le graduatorie di 15 anni fa…) e l’altra metà le graduatorie ad esaurimento. Per quanto riguarda proprio queste ultime (GaE) circa 40 mila iscritti in meno sono una buona notizia, anche se gli elenchi sono ancora molto lunghi. Sempre che nel frattempo il continuo attacco alla diligenza per far entrare altri candidati non abbia successo, perché, in caso contrario, le GaE tornerebbero ad essere permanenti, cioè eterne. |