Nuove assunzioni, contratto scuola 2014,
contratti e stipendi docenti, Ata, graduatorie:
Miur, Ministero istruzione, Governo Renzi

La scuola e il nuovo Governo di Matteo Renzi, ma non solo. Tante le decisioni che devono essere prese in itinere dal nuovo concorso scuola, alla conferma del nuovo concorso scuola fino alle graduatorie al rinnovo degli stipendi.

di Marcello Tansini, webmasterpoint 20.2.2014

Il nuovo premier Matteo Renzi, incaricato dal presidente della presidente della Repubblica, di formare un nuovo governo, ha illustrato le linee guida del suo programma, che spaziano da riforma elettorale, a lavoro e riforma del fisco. In ballo anche novità per ‘rinnovare’ e valorizzare il mondo della scuola, a partire da una maggiore attenzione contro l’abbandono scolastico e per la messa in sicurezza degli edifici destinati all’istruzione, alla necessità di ridare prestigio sociali ai professori, magari passando dall’aumento del loro stipendio.

Allo studio anche il bando di un nuovo concorso per la scuole e nuove assunzioni. Queste misure potrebbero far tornare entusiasmo, considerando che questo 2014 non è iniziato poi nel migliore dei modi per i docenti che si sono visti bloccare gli aumenti dei loro stipendi. Gli scatti stipendiali sono l’unica forma di progressione retributiva e carrieristica del personale della scuola, normati dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, che regola i rapporti di lavoro in Italia. Lo scorso di dicembre, però, i docenti si sono ritrovati in busta paga l’avviso dell’avvio della procedura di recupero per gli scatti stipendiali relativi al 2013, con il risultato di uno stipendio a gennaio più leggero di 150 euro fino alla completa restituzione del debito.

Infuria la protesta da parte dei docenti, il ministro dell’Istruzione Università, Maria Chiara Carrozza, chiede al Ministero dell’Economia di sospendere la procedura di recupero degli scatti stipendi docenti 2013, ma il Mef risponde che la procedura di recupero degli scatti stipendi era un ‘atto dovuto, di cui il MIUR era perfettamente a conoscenza’. Ecco che allora ha preso già la parola l’allora segretario del Pd Renzi, che al Mef scrive ‘Se un ministero dell’Economia e delle finanze chiede indietro 150 euro agli insegnanti mi arrabbio perché non è Scherzi a parte, è il governo italiano’.

L’8 gennaio arriva il dietrofront del governo: gli insegnanti non avrebbero più dovuto restituire gli scatti stipendiali legittimamente percepiti. E ora, nelle intenzioni di Renzi, addirittura un aumento per loro, per ridare a questa categoria di lavoratori il prestigio sociale di cui in passato hanno sempre goduto. Istruzione e ricerca saranno tra i cavalli di battaglia del nuovo corso renziano.

Con l'arrivo di Renzi la scuola potrebbe essere soggetta ad altre novità, come l'inserimento della lingua inglese e il suo studio più approfondito, fondamentale per la formazione di manager cui spetterà il compito, presente e futuro, di rilanciare l’Italia. Intanto, in programma per il triennio 2014-2016 vi sarebbero assunzioni in vista di ben 18.000. Tali assunzioni saranno possibile grazie al prepensionamento di ben circa 41.000 dipendenti, inoltre per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno il decreto prevede 100 milioni per le loro assunzioni.

Secondo alcune fonti precisamente sono 41.272 i dipendenti pubblici pronti al prepensionamento, di cui 27.872 sono insegnanti e 13.400 Ata, per quanto riguarda le assunzioni invece il numero preciso è di 18.546 dipendenti di cui 12.265 saranno docenti, 4.317 personale ATA e 1.604 insegnanti di sostegno, per un totale di 82.055 per tutto il triennio, di cui 64.338 insegnanti, 22.237 insegnanti di sostegno e infine 17.717 personale ATA. Resta da vedere come Renzi ha intenzione di muoversi in tal senso e se le assunzioni programmate avverranno realmente.