Gli insegnanti che non vogliono Gli insegnanti del liceo Regina Margherita di Torino hanno deciso di usare l’ironia e ieri mattina alle 10 hanno organizzato una «colazione berlinese» a base di prosciutto, salame e — soprattutto — spumante. di Elena Tebano, Il Corriere della Sera 18.2.2014 Gli insegnanti del liceo Regina Margherita di Torino hanno deciso di usare l’ironia e ieri mattina alle 10 hanno organizzato una «colazione berlinese» a base di prosciutto, salame e — soprattutto — spumante. Il «brindisi allo spreco» serviva a protestare contro i test per l’alcol imposti ai 130 docenti dell’istituto: iniziati venerdì scorso, proseguiranno fino alla prossima settimana. «Sono controlli inutili, umilianti e anche costosi, che pesano sui fondi risicati delle scuole», dice Mario Frisetti, che insegna Storia dell’arte ed è delegato sindacale del Cub. «Ho provato a rifiutarmi, ma la preside mi ha detto che avrebbe dovuto sospendermi. Quindi mi toccherà fare la visita».
I controlli non sono un’invenzione astrusa della dirigente del
Regina Margherita, Maria Torelli: lei è stata soltanto molto
puntigliosa nell’applicare subito una norma nazionale. E cioè il
decreto legislativo 81 del 2008 che obbliga i datori alla «verifica
della assenza di condizioni di alcoldipendenza e di assunzione di
sostanze psicotrope e stupefacenti» per alcune categorie di
lavoratori. E qui sta la pietra dello scandalo, perché tra i lavori
a rischio, come quello di pilota, chirurgo, poliziotto e guardia
armata o la «conduzione di generatori di vapore» e «impianti
nucleari», compare l’«insegnamento nelle scuole pubbliche e private
di ogni ordine e grado». «I nostri professori quando va bene
maneggiano il tablet, altrimenti il registro di carta: non è la
stessa cosa di una pistola o un aereo», dice Tommaso De Luca,
dirigente di un’altra scuola torinese, l’Itis Avogadro, e presidente
dell’Associazione scuole autonome piemontesi (Asapi). «Oltretutto
non serve: in caso di comportamenti sospetti, i presidi potevano già
sottoporre gli insegnanti a una “visita medico-collegiale”
obbligatoria». I presidi, però, nel frattempo rispondono direttamente in caso di problemi con insegnanti che abbiano bevuto anche solo un caffè corretto (è vietato il consumo di alcol tout court , non oltre una soglia limite come per chi guida). La dirigente del Regina Margherita ha voluto tamponare il problema e ha disposto intanto delle visite mediche. «Dodici all’ora, si può immaginare quanto siano efficaci — commenta il professor Frisetti —. Costeranno tra i tre e i quattromila euro. Poi mancano i soldi per tutto il resto: il fondo per i docenti è stato tagliato da 62 mila a 28.700 euro e quello per i corsi di recupero da 30 mila a diecimila: addio lezioni». Il risvolto kafkiano è che senza analisi del sangue le visite, nonostante le buone intenzioni, lasciano comunque il liceo «fuori legge». |