Ma risparmia veramente lo Stato con le scuole paritarie? Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 1.12.2014
Supera i sei miliardi di euro il "risparmio dello Stato grazie alle scuole cattoliche": lo dice il cardinale Angelo Bagnasco. Ma si sbaglia, come è stato dimostrato dalla Fondazione Agnelli. Alla cifra di 6 miliardi di euro di risparmio si arriva moltiplicando il milione circa degli studenti delle scuole paritarie per il costo medio di 6 mila euro annuo per studente della scuola pubblica. Apparentemente il conto pare corretto, ma secondo la Fondazione Agnelli non è così. Infatti da questo conto bisogna togliere le scuole dell’infanzia comunali già a carico della Repubblica, perché in questo milione di ragazzi delle paritarie sono inclusi anche circa 200 mila bambini delle scuole dell’infanzia comunali, sostenute quindi dalle amministrazioni locali: formalmente non sono costi a carico del Ministero, ma a carico della Repubblica certamente sì. Solo questo ridurrebbe la cifra di 6 miliardi a 4,8 miliardi. Ma non finisce qui, secondo la Fondazione Agnelli. Infatti per la stima della spesa complessiva non è corretto utilizzare come fattore il costo «medio» per allievo: bisognerebbe utilizzare invece quello che gli economisti chiamano «costo marginale». «Se anche “per assurdo” tutte le scuole paritarie chiudessero e lo Stato dovesse riassorbirne gli allievi – spiega Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli - il costo aggiuntivo che lo Stato dovrebbe affrontare sarebbe molto modesto. Infatti per accomodare i circa 400 mila studenti di scuola primaria e secondaria in più provenienti dalle paritarie non sarebbe necessario un significativo incremento di aule e insegnanti; basterebbe aumentare di poco più di un’unità la composizione media di ciascuna classe, con qualche variazione territoriale». In pratica basterebbe aggiungere una sedia e un banco per classe. «Per chiarire il concetto – conclude Andrea Gavosto – se ho degli invitati a cena e ne arriva uno inatteso, quasi mai è necessario comprare un nuovo tavolo. Spesso basta aggiungere una sedia. E così si dovrebbe ragionare anche per i costi per lo Stato della scuola paritaria». Per quanto riguarda invece la scuola dell’infanzia, va notato che il 70% delle scuole paritarie dell’infanzia è al Nord e quindi non aiuterebbe a soddisfare il bisogno dove esso è più forte e cioè al Sud . |