Ocse, studenti italiani Un rapporto dell'organismo internazionale di studi economici rivela che i quindicenni del nostro Paese passano sui libri 9 ore a settimana contro una media di 4,9 ore la Repubblica scuola 11.12.2014 ROMA - Gli studenti italiani non brilleranno nelle classifiche mondiali sulle competenze, ma sono tra i più carichi di compiti a casa del globo, anche se le ore passate sui libri dopo la scuola si sono ridotte nell'ultimo decennio. Secondo un rapporto dell'Ocse, i quindicenni della penisola trascorrono in media quasi 9 ore la settimana a fare i compiti contro una media Ocse di 4,9 ore. E' il dato più elevato tra i paesi dell'area, anche se rispetto al 2003 i liceali italiani hanno tagliato di quasi 2 ore il tempo dedicato allo studio in aggiunta alle lezioni scolastiche. Un calo peraltro comune a tutti i paesi (la riduzione media è però di un'ora), forse legato ai metodi di insegnamento o al maggior tempo dedicato a Facebook o a 'chattare' via telefonino. L'Italia si distingue anche per il divario tra gli studenti socio-economicamente avvantaggiati che dedicano ai compiti a casa -all'incirca 11 ore la settimana - e quelli con un background meno fortunato che non vanno oltre le 6 ore. E' la differenza maggiore dell'intera Ocse e rischia di accentuare le disparità nella performance individuale degli studenti. Come rileva il rapporto, i ragazzi che trascorrono più tempo sui compiti a casa tendono ad avere migliori risultati nei cosiddetti test Pisa, che valutano le competenze matematiche, scientifiche e di lettura dei ragazzi. In particolare ogni ora di studio in più vale circa 17 punti a livello individuale nei test internazionali Pisa di matematica in Giappone e a Singapore. In generale lo studio a casa è maggiore, oltre che per gli studenti più fortunati socio-economicamente, per i ragazzi che frequentano scuole in centri urbani rispetto alle scuole rurali e nelle scuole private rispetto alle pubbliche. I veri stakanovisti dello studio si confermano comunque i liceali non-Ocse di Shanghai (primi al mondo in matematica) che dichiarano di dedicare ai compiti a casa almeno 14 ore la settimana. Gli studenti finlandesi e coreani, che svettano a loro volta nelle classifiche sulle competenze scolastiche, però dicono di dedicare allo studio in media meno di tre ore la settimana. Del resto, rileva l'Ocse, l'evidenza dei rapporti Pisa 2009 suggerisce che dopo circa quattro ore la settimana di homework, il tempo in più investito sui libri ha effetti trascurabili sulla performance. Insomma, il tempo medio che gli studenti trascorrono a fare i compiti a casa tende a non essere collegato all'andamento complessivo di un sistema scolastico. Altre condizioni, come la qualità dell'istruzione e l'organizzazione delle scuole hanno un'importanza maggiore. |