Pagamento supplenti: Reginaldo Palermo, La Tecnica della Scuola 19.12.2014
Per saperlo basta leggere l'articolo 3 del DL 185 appena depositato al Senato per essere convertito in legge. Per questa volta i soldi arriveranno dalla riduzione degli stanziamenti per assunzioni diverse. D'ora in poi dovranno arrivare da tagli interni al bilancio del Miur e precisamente dalle risorse destinate alle spese di funzionamento delle scuole La norma è limpida e chiara: per ora la copertura finanziaria viene trovata riducendo i fondi disponibili su diversi capitoli di spesa destinati alle assunzioni di personale (evidentemente, arrivati a fine ci si è accorti che non tutte le somme previste a bilancio sono state effettivamente impegnate). Ma d'ora in poi il meccanismo sarà diverso. Il secondo comma dell'articolo 3 contiene infatti una specifica clausola di salvaguardia che così recita: "Nel caso in cui si verifichino scostamenti rispetto al fabbisogno previsto, il Ministro dell'economia e delle finanze, su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, è autorizzato ad apportare le necessarie variazioni compensative tra le risorse iscritte in bilancio per le spese di funzionamento delle istituzioni scolastiche e quelle relative al pagamento delle supplenze brevi e saltuarie". In altre parole, d'ora in poi se i soldi per le supplenze non basteranno si procederà come avvenuto già in passato: le risorse destinate al funzionamento saranno spostate sul capitolo di spesa delle supplenze. Sarebbe interessante sapere per quale curioso motivo una operazione di questo genere sia stata definita da Faraone "gesto politico di grande responsabilità". Ma forse la spiegazione è che - spesso - i misteri della politica sono assai più complessi dei misteri della fede. |