Okkupazioni di Faraone

Pasquale Almirante, La Sicilia 7.12.2014

Non sappiamo se a farla più grossa sia stato il neo sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, o i ragazzi che in questi giorni stanno occupando tante scuole in Italia. L'unica cosa certa è che gli studenti delle scuole occupate hanno invitato il politico Pd a venire da loro per discutere. Che l'abbia detta grossa è ormai noto, perché nella sua foga rinnovatrice ha sibilato agli studenti di non lasciarsi intimidire nelle occupazioni perché aiutano a crescere e a vivere una grande esperienza democratica.

Il problema è che non tutti la pensano come il sottosegretario: «L'occupazione è una pratica illegale, e sarebbe invece compito delle istituzioni richiamare alla pratica della legalità, che è una necessità forte in questo Paese», urla una preside, mentre dei genitori davanti al Miur, hanno inveito: «Siamo qui per chiedere che qualcuno intervenga. In quell'area ci sono ben 2 scuole occupate, circa 2.000 studenti ai quali è precluso il diritto allo studio, circa 300 lavoratori ai quali è impedito di lavorare». Ma non solo, sembra pure che, bloccando le scuole, agli alunni diversamente abili non resti altro che rimanere a casa, costringendo i genitori a "marinare" il lavoro. Occupare un Istituto scolastico infatti, oltre a ipotizzare l'interruzione di pubblico servizio, può comportare pure denunce; né in nome di una mitica età del ‘68, straordinaria per impegno, forza e novità, si possono giustificare occupazioni che ormai hanno più l'odore del rituale che della motivazione politica.

Ha voglia Faraone di qualificare la sospensione della didattica «in alcuni casi più formativa di ore passate in classe», perché oggi non è così, dopo che in alcuni casi a impossessarsi della scuola era il malaffare, compresi ladri di computer e attrezzature. Si tratta sicuramente di minoranze, ma anche minoranze sembrano gli attuali "occupatori"elogiati da Faraone, mentre gruppi e associazioni di docenti stanno chiedendo le dimissioni del sottosegretario il quale, se sa il fatto suo sul campo della protesta, nei problemi reali della scuola tartaglia vistosamente, considerato che ha elogiato la decisione del suo governo di togliere i commissari esterni agli esami di Stato per nominare tutti professori interni, mettendosi così dalla parte della destra, dell'ex ministra Letizia Moratti del governo Berlusconi.