Giannini: i nuovi scatti
si chiameranno “merito”
di Alessandro Giuliani, La
Tecnica della Scuola 10.4.2014
Intervista della
‘Tecnica della
Scuola’ al ministro dell’Istruzione. Che conferma l’intenzione
di rivedere l’attuale sistema stipendiale: la retribuzione degli
insegnanti, ci dice, non può più essere basata solo sull’anzianità.
Bisogna premiare i più capaci, i più preparati, chi si impegna di
più. Però è consapevole che per farlo c’è bisogno del consenso dei
partiti e dei sindacati. Sul reclutamento: i precari vanno
riassorbiti, in un’ottica di lungo periodo dobbiamo bandire solo
concorsi a cattedra. Crede tanto nella valutazione. Ed è pronta a
battere cassa al governo: occorre riportare il Mof ai livelli del
2011. Anche perché il Miur è ormai il Ministero dell’emergenza.
Il ministro
Stefania Giannini ha messo piede
al Ministero dell’istruzione da
poco più di un mese, ma su come
gestire il suo mandato sembra
avere le idee chiarissime.
Soprattutto su un punto:
rivedere il contratto collettivo
nazionale, dando spazio a nuove
forme di incentivi stipendiali e
di carriera. Perché, sostiene,
“non possiamo più mettere sullo
stesso piano chi fa con chi non
fa”.
Ce lo dice,
in una intervista rilasciata a
La Tecnica della Scuola. Nella
quale esprime concetti e
opinioni senza lasciarsi andare
all’arte del ‘politichese’.
Dando invece sostanza alle
parole. Non sembra temere le
reazioni di una categoria,
quella dei docenti, che in
passato a dato segni di
conservatorismo puro.
Costringendo a più di un suo
predecessore a Viale Trastevere
a tornare sui suoi passi.
Qualcuno, come Luigi Berlinguer,
fu messo con le spalle al muro e
dovette passare la mano. I
tempi, però sono cambiati. Sono
passati tre lustri.
Globalizzazione e crisi
economica hanno messo nella
testa di tanti, anche dei
lavoratori della scuola, che non
c’è più spazio per la logica del
dare po’ a tutti. La logica
della distribuzione delle
risorse a ‘pioggia’ sembrerebbe
essere ‘roba’ del secolo scorso.
Stefania
Giannini lo dice chiaramente.
Lei, che bruciato le tappe della
carriera come fossero
noccioline, su questo punto non
arretra di un millimetro. Nata a
Lucca 53 anni fa, si è laureata
in glottologia. Ed ha ricoperto
una miriade di ruoli di
prestigio.
Ministro Giannini, anche se c’è
stato poco tempo, si sarà
sicuramente già resa conto della
vastità delle problematiche che
affliggono il mondo
dell’istruzione. Amplificate dai
forti tagli di risorse e di
organici degli ultimi anni. Può
anticipare alla ‘Tecnica della
Scuola’, come fece dieci mesi fa
il suo predecessore Maria Chiara
Carrozza, quali sono i punti che
ha messo nella sua agenda
operativa e il programma dei
prossimi 100 giorni?
GIANNINI: “L’impegno mentale, ma
mi permetta di dire anche
fisico, richiesto ad un ministro
dell’Istruzione mi è stato
chiaro fin dal mio ingresso nel
Palazzo di Viale Trastevere.
Purtroppo il Miur è diventato il
Ministero dell’emergenza. E,
vista da dentro, questa
emergenza ha aspetti persino
angoscianti. Non si fa in tempo
a mettere la testa su un
progetto che viene fuori una
nuova priorità che richiede
risposte immediate. Trattiamo
una materia umana
sensibilissima: tocchiamo, con i
nostri provvedimenti, con
ciascuno di essi, il futuro dei
nostri ragazzi e il lavoro di
chi verso questo futuro deve
traghettarli. Nei miei primi
trenta giorni ho studiato da
‘secchiona’ come avevo promesso
subito dopo il mio giuramento.
Ho messo attorno ad un tavolo
sottosegretari, capi di
dipartimento, lo staff di mia
diretta collaborazione per
scandagliare risorse e priorità.
Nei prossimi sessanta, in linea
con quanto ho annunciato nelle
mie Linee Programmatiche,
cominceremo a entrare in una
fase operativa che avrà al
centro quattro principi:
Semplificazione, Programmazione,
Valutazione,
Internazionalizzazione. A
quest’ultima, lo dico subito,
tengo moltissimo. Mi impegnerò
per mettere il Miur nelle
condizioni di accelerare il
processo di ricostruzione
culturale del Paese”.
Un anno e mezzo fa l’ex ministro
Francesco Profumo provò a
portare l’insegnamento
settimanale di tutti i docenti a
24 ore. A causa delle reazioni
durissime del corpo docente
dovette desistere. Scelta
Civica, di cui lei fa parte, non
ha invece mai nascosto di essere
d’accordo con quel modello. E
ora più di qualcuno si aspetta
che lei tenterà di riuscire dove
Profumo ha fallito. Solo
fantasie?
GIANNINI:
"Non mi piace parlare di
insegnanti quantificando le ore
lavorative. C’è già chi dà molto
di più pur non vedendosi
riconosciuta alcuna
differenziazione stipendiale.
Quello che penso, e l’ho detto
più volte, è che si deve poter
valutare per poi premiare il
merito. La retribuzione degli
insegnanti non può più essere
basata solo sull’anzianità”.
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Il resto
dell’intervista, ma anche il resoconto completo della visita
di Giannini a Catania del 6 aprile scorso, oltre che un commento
ragionato sulle linee programmatiche presentate dello stesso
responsabile del Miur a Camera e Senato, è contenuto nella versione
quindicinale del
numero doppio 16 e 17 della ‘Tecnica della Scuola’.
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