Negata l’equità nella distribuzione Tuttoscuola, 29.4.3.2014 Sorpresa pasquale! Con quasi tre settimane di ritardo il Miur ha pubblicato la circolare sugli organici per il prossimo anno, la n. 34 del 1° aprile, che numerosi siti web avevano riportato integralmente a suo tempo. Il testo è identico a quello anticipato sul web: mancano soltanto le tabelle riportate allora da altri. È lecito, quindi, supporre che, come il testo della circolare, anche le tabelle, se pur non rese note ora dal Miur, siano quelle ufficiali. Dopo aver scorso le tabelle ufficiose, è doverosa una considerazione sugli organici di sostegno dove, a proposito di stabilizzazione dei posti, emerge una contraddizione incredibile che ha tutto il sapore di una non applicazione corretta della legge (parlare di palese violazione sarebbe, forse, eccessivo). La circolare, per i posti di sostegno, recita: “Il riparto della quota, come per quella dell’anno scolastico 2015/2016, è stato effettuato tenendo conto della disposizione di cui all’art. 15, comma 2-bis, della citata legge 128/2013, e cioè assicurando ‘equamente a livello regionale, in modo da determinare una situazione di organico di diritto di sostegno percentualmente uguale nei territori’. La disposizione del comma 2-bis, richiamata dalla circolare ministeriale, non sembra lasciare dubbi: in ogni regione deve esserci la stessa percentuale di posti stabilizzati. Un obbligo a cui il Miur sembra avere puntualmente provveduto. Invece… Scorrendo la tabella sul sostegno (dal titolo ingannevole “equa ripartizione posti sostegno triennio 2013/14 - 2015/16”) si scopre che, rispetto alla percentuale media nazionale di posti stabilizzati per il 2015-16, pari all’81,69% di tutti i posti di sostegno previsti, la metà esatta delle regioni ha percentuali al di sopra (a volte non di poco) di quel valore. E l’equità voluta dalla legge? Poiché anche un solo centesimo di punto percentuale corrisponde a varie unità di posti, ben si può capire che di equa ripartizione non si può proprio parlare. E così i 22.237 posti di sostegno da stabilizzare tra il 2014 e il 2015 non sono stati distribuiti equamente come imponeva la legge. Analizziamo i dati nella prossima notizia. |