Riforma pensioni 2014: Damiano incalza il Governo Renzi
Riforma pensioni 2014, esodati, Damiano: di Calogero Giuffrida, The Blasting News 1.4.2014
Riforma pensioni 2014: nuovo intervento del presidente della
commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano contro la proposta di
pensione anticipata della ministra Madia e sul problema dei
lavoratori esodati e quelli della Quota 96 scuola. E sulle pensioni
interviene anche Massimo D'Alema.
"Il governo farebbe bene a non ignorare - ha ribadito il presidente
della commissione Lavoro della Camera dei Deputati Cesare Damiano
(Pd), parlando con Labitalia della riforma pensioni 2014 -che sta
per esplodere una questione esodati, insieme a quella della
ricongiunzione onerosa per gli insegnanti. E' arrivata l'ora di
passare - ha detto l'ex ministro del Lavoro intervenendo ancora
sulle pensioni - dalle promesse alle soluzioni, attraverso lo
stanziamento di risorse importanti". L'ex ministro del Lavoro ha criticato di nuovo l'annunciata proposta di pensione anticipata per i lavoratori statali illustrata dal ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia (Pd) sulla quale si sta registrando anche uno scontro con il ministro della Pubblica istruzione Stefania Giannini (Scelta civica).
Damiano sostanzialmente chiede che la pensione anticipata venga
estesa a tutti i lavoratori, quindi anche a quelli privati e non
solo i lavoratori pubblici. "Il tema del turn over generazionale - ha aggiunto Damiano commentando i prepensionamenti proposti dalla ministra Madia che ha parlato di "staffetta generazionale" - è importante ma c'è sia nella Pubblica amministrazione sia nelle imprese private. I problemi - secondo l'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano che in questi giorni sta facendo pressioni sul Governo Renzi per le vicende esodati e Quota 96 scuola - nascono dal brusco innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni fatto dal governo Monti. Una vera e propria pervesione sociale che va rimossa".
Pensioni 2014 e immigrati, interviene Massimo D'Alema E sul sistema previdenziale italiano è intervenuto oggi anche l'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema (Pd). "Gli immigrati - ha detto il presidente della Fondazione Italiani Europei secondo quanto riporta l'Ansa - producono il 12 per cento del Pil del nostro paese, ricoprono mansioni che spesso gli italiani rifiutano. Ma non hanno diritto di voto, come gli schiavi della Grecia antica. Se andassero tutti via domani - ha aggiunto Massimo D'Alema nel corso della presentazione a Viterbo del suo nuovo libro 'Non solo euro' - il primo effetto sarebbe che l'Inps sospenderebbe subito le pensioni".
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