Scatta nelle scuole il "certificato" antipedofilia Secondo una direttiva europea da lunedì presidi e dirigenti scolastici dovranno richiedere il casellario giudiziario di professori e bidelli per verificare che non abbiano procedimenti in corsoche più in alto) rispetto a pessime performance nelle materie fondamentali di Salvo Intravaia, la Repubblica scuola 4.4.2014 CERTIFICATO "antipedofilia" obbligatorio da lunedì anche per docenti e bidelli: un milione di persone in tutto. Il prossimo 6 aprile, entra in vigore il decreto legislativo che attua la "Direttiva europea relativa all'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile". Per tutti coloro che per la propria attività lavorativa, o anche a titolo di volontariato, avranno a che fare con minori in maniera "diretta e regolare" il datore di lavoro dovrà richiedere il certificato del casellario giudiziario "al fine di verificare che non ci siano a carico del lavoratore condanne" per una serie di reati che riguardano i minori: prostituzione minorile, pornografia minorile, pornografia virtuale, turismo sessuale e adescamento dei minorenni. Tra i soggetti interessati dal provvedimento - che mira a fare emergere eventuali dipendenti già condannati per i reati in questione e quindi potenzialmente recidivi e pericolosi - rientrano catechisti, volontari delle associazioni, allenatori di società sportive. Ma anche la quasi totalità degli insegnanti e dei bidelli della scuola italiana che ogni giorno hanno a che fare con minorenni. La stragrande maggioranza dei 7 milioni e mezzo di alunni delle scuole nostrane - dai due anni e mezzo della scuola materna ai 18 o 19 anni dell'ultimo anno della scuola superiore - sono infatti minorenni. E poco importa se si tratta di bambini o ragazzi. In passato, si è già verificato che docenti o collaboratori scolastici già condannati per reati connessi con la pedofilia sono rimasti a lavorare a scuola per anni prima che qualcuno si accorgesse dell'anomalia. Il provvedimento mira anche a evidenziare eventuali "sanzioni interdittive" già irrogate a carico dei lavoratori che hanno contatti con minori. Mamme e papà, da lunedì potranno stare più tranquilli quando lasciano i figli a scuola, in piscina o in parrocchia. Ma nella scuola chi dovrà richiedere centinaia di certificati penali? E chi li pagherà? Per i supplenti temporanei il datore di lavoro è il preside. Stesso discorso, almeno per quanto riguarda la sicurezza, per i supplenti annuali e i per docenti di ruolo. Sarà lo stesso per la norma antimaniaci? Il dirigente scolastico che fra tre giorni non avesse provveduto a richiedere i certificati del casellario giudiziario di tutti gli insegnanti e di tutti i bidelli della scuola, se colto in fallo da un eventuale controllo, rischia una sanzione amministrativa che oscilla tra i 10mila e i 15mila euro. Restano comunque mille dubbi sull'applicazione della norma, almeno a scuola. Il personale tecnico e amministrativo è anch'esso soggetto alla norma? Quanto costerà ai dirigenti scolastici richiedere tutte le certificazioni in questione? E' previsto un finanziamento ad hoc o i dirigenti scolastici saranno costretti ad aumentare il "contributo volontario" richiesto alle famiglie? Forse una circolare esplicativa del ministero dell'Istruzione potrebbe aiutare i presidi che da lunedì vivranno con la scure sulla testa dei controlli antipedofili. L'ennesima tegola sulla testa degli ignari dirigenti scolastici italiani che ormai da qualche anno sono i capri espiatori di tutte le inefficienze che si verificano nella scuola italiana. Come quelle sull'edilizia scolastica che sarebbero di pertinenza degli enti locali - i comuni per le scuole materne, elementari e medie e le province (o quello che resta delle stesse) per le scuole superiori - ma che spesso si ripercuotono sui presidi. E che fra qualche giorno risponderanno anche di maniaci sessuali e pedofili. |