Il decreto
Insegnanti, via libera agli scatti 2012
«Ma è a spese del fondo di istituto»
I sindacati divisi sull’ok di Palazzo Chigi
all’aumento
nella busta paga degli insegnanti dal prossimo autunno
di Valentina Santarpia,
Il Corriere della Sera
1.8.2014
Via libera dal Consiglio dei ministri giovedì sera al contratto che
consente il recupero di validità del 2012 ai fini delle progressioni
economiche. Ora resta l’ultimo passaggio, la firma all’Aran,
l’Agenzia per la rappresentanza nazionale delle pubbliche
amministrazioni, consentendo di mettere in pagamento gli scatti e
gli arretrati a tutto il personale interessato. La norma in
questione riconosce al ministero dell’Istruzione, università e
ricerca la possibilità di pagare gli scatti tramite eventuali
economie di spesa e tramite ulteriori risorse da individuare con un
contratto collettivo nazionale per il personale della scuola, senza
nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato e nel
rispetto degli obiettivi programmati dei saldi di finanza
pubblica.Via libera pure al riconoscimento dell’una tantum al
personale amministrativo, tecnico e ausiliare (Ata) per i lavori
extra realizzati nelle scuole.
Sindacati divisi
Grande soddisfazione è stata espressa dal segretario generale della
CISL Scuola, Francesco Scrima: «Si conferma la bontà e l’efficacia
della nostra azione - ha commentato in una nota - condotta anche
questa volta col forte sostegno della Confederazione». Meno
entusiasta la reazione di Gilda insegnanti,
«perché per raggiungere questo risultato ci
sono voluti ben due anni, un ritardo vergognoso dovuto alla lentezza
burocratica di Mef e Miur. Adesso ci auguriamo che per il recupero
degli scatti 2013 i docenti italiani non siano costretti ad
aspettare così tanto tempo», dice
Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della
Gilda
degli Insegnanti. Preoccupato l’Anief, che teme che
«l’incremento in busta paga venga recuperato con l’ipotesi di CCNL
in esame, che individua le risorse utili per gli anni dal 2012 in
poi [per l’anno 2012 e i successivi], tramite la riduzione di varie
voci dei fondi contrattuali della scuola. Ciò significa che per il
terzo anno consecutivo, quella che è l’unica forma di carriera
stipendiale dei lavoratori della scuola viene assegnata a danno
della funzionalità dei servizi scolastici. Come già accaduto per
recuperare gli scatti del 2010 e del 2011, invece di puntare allo
sblocco del contratto i sindacati accondiscendenti permetteranno di
tagliare in modo irrecuperabile centinaia di milioni di euro dal
Miglioramento dell’offerta formativa: il fondo a supporto delle
attività didattiche ed extra didattiche». Se la bozza di contratto
venisse confermata, «i docenti e i dipendenti della scuola italiana
continuano ad essere beffati», conclude l’Anief.