Pensioni 2014, Governo Renzi e Quota 96: Dopo la delusione per il Consiglio dei Ministri del 29 agosto di Stefano Calicchio, The Blasting News 30.8.2014
Ancora una volta il problema degli insegnanti e dei
lavoratori ATA quota 96 vede una sostanziale
disillusione dei loro desiderata, sopratutto
riguardo la possibilità di una sanatoria nel breve
periodo. Le speranza di circa 4000 lavoratori si
sono infrante contro l'ultimo Consiglio dei Ministri
di fine agosto, tenutosi senza sostanziali novità al
riguardo. Eppure l'estate sembrava essere iniziata
con le giuste premesse. Il Governo Renzi aveva
manifestato alcune aperture alla questione, tanto
che un'apposita sanatoria era stata inserita
addirittura nella recente riforma della pubblica
amministrazione. Tutto risolto? Macché! All'ultimo
minuto è arrivato il dietrofront del Governo,
motivato con i dubbi sulle coperture ricevuti dalla
Ragioneria dello Stato e dai tecnici della spending
review.
Che il Governo abbia maturato nelle ultime settimane un'opinione
differente sulla questione era intuibile dalle dichiarazioni che si
sono succedute al riguardo proprio dopo l'approvazione della Riforma
PA. È stato lo stesso Premier Matteo Renzi a esprimersi chiaramente
durante un'intervista televisiva in diretta su Rai 3, affermando che
la priorità sarebbe dovuta andare a chi (come gli esodati) era
rimasto senza lavoro e senza reddito da pensione. Un dietrofront che
ovviamente non è piaciuto ai Quota 96 e che ha scatenato le loro
rivendicazioni, culminate in una manifestazione di protesta tenutasi
a Roma il 29 agosto 2014, proprio in coincidenza con il Consiglio
dei Ministri di fine mese. Riguardo la possibilità che possa essere ancora fatto qualcosa al riguardo, bisogna ammettere che per il nuovo anno scolastico sarebbe una vera e propria lotta contro il tempo. A settembre i ragazzi tornano sui banchi di scuola e i lavoratori dovranno essere al loro posto per l'inizio delle lezioni. L'unica speranza al riguardo arriva da una nuova proposta dei sindacati, che hanno sottoposto all'attenzione dei legislatori la possibilità di diluire le uscite dal lavoro in diversi scaglioni, dando precedenza a chi ha maggiori contributi e un'età anagrafica più elevata. In questo modo, sarebbe possibile risolvere il problema del pensionamento di tutti i 4000 lavoratori senza pesare eccessivamente sui costi dello Stato e favorendo al contempo quello scambio intergenerazionale di cui la scuola necessità da molto tempo.
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