la ricerca inglese

«Scelta della scuola?
Non chiedete ai vostri genitori di consigliarvi»

L’Associazione dei college: «Sette studenti su 10 ascoltano i consigli in famiglia,
ma questo è diventato un ostacolo alla loro carriera scolastica e lavorativa»

di Carola T. Saibante , Il Corriere della Sera scuola 20.8.2014

Aiutare i figli a orientarsi nella scelta della propria carriera scolastica e professionale? Normale, per un genitore. Peccato che i consigli che arrivano da papà e mamma siano troppo spesso inadeguati, perché basati su realtà oramai superate e informazioni sbagliate. Lo afferma un rapporto pubblicato dall’Associazione dei College inglese (AoC). I genitori hanno un ruolo decisivo nelle scelte di carriera dei figli perché il 70% dei giovani si fida di ciò che viene detto loro a casa per aiutarli nella scelta: farebbero meglio a non farlo, suggerisce il rapporto. O, almeno, dovrebbero prendere i consigli genitoriali con le pinze e cercare altre fonti d’informazione più adeguate. «I familiari non informati possono ostacolare le ambizioni del bambino», ammoniscono i ricercatori.

I giovani non conoscono il mondo del lavoro e i loro genitori non ne sanno più nulla

Spesso i genitori spingono verso carriere tradizionali, o che vedono come scelte sicure, ma che non tengono conto delle caratteristiche e dei talenti individuali né del mercato che cambia e delle nuove professionalità emergenti. La ricerca è frutto di un lavoro approfondito di interviste a studenti in vari college, genitori e esperti con alla base un’indagine condotta dalla AoC stessa a inizio anno su oltre 2000 studenti della scuola secondaria. Gli studenti vogliono che il modo in cui li si orienta nella carriera cambi «drasticamente». Oltre la metà degli alunni delle secondarie ha dichiarato di non sentirsi abbastanza informato sulle opportunità lavorative che li aspettano. Ciò che cercano e non trovano sono migliori legami con i datori di lavoro, una conoscenza più diretta del mondo del lavoro reale, la possibilità di fare esperienze professionali più consistenti e più informazioni utili riguardo alla loro realtà locale. E i ricercatori danno loro ragione: è esattamente ciò che manca. E non è certo a casa che bisogna trovare le informazioni e le risposte su come orientarsi nella scelta dei percorsi accademici e professionali.

«Meglio scoprire i propri talenti con uno stage». L’allarme della Confindustria inglese

La ricerca conferma una realtà su cui vari allarmi erano già stati lanciati: dalla Confindustria britannica alla Commissione parlamentare sull’educazione, tutti puntano il dito contro la debolezza del sistema di orientamento alla carriera. Scopo della ricerca di Aoc era proprio identificare e promuovere le pratiche virtuose nella guida alla carriera degli studenti - e collocare i college al centro della rete informativa. Cosa bisogna fare e a chi rivolgersi dunque? Urge creare collegamenti effettivi tra gli studenti e la loro realtà lavorativa locale e informare loro e famiglie sulle attività economiche emergenti. Gli autori suggeriscono un’esposizione al mondo del lavoro anche attraverso sessioni partecipative ed esperienze dirette sul campo come quelle offerte da The Skills Show, il più grande evento nazionale sull’orientamento alla carriera, co-sponsor della ricerca, oltre al potenziamento di esperienze di lavoro a più lungo termine. «Attività esperienziali supportate da consigli adeguati è la miglior combinazione – dice Ross Maloney, direttore di Find a Future, che organizza The Skills Show – Siamo contenti di fornire ai giovani più opportunità pratiche per aiutarli a scoprire cosa davvero piace e in cosa si è bravi. Non solo i giovani trovano motivazioni e passione nel mondo del lavoro attraverso le esperienze pratiche, ma i datori di lavoro possono identificare e nutrire i futuri talenti che permetteranno alla loro attività di fiorire e alla nostra nazione di prosperare. La guida alle scelte che foggeranno il futuro degli studenti dev’essere più pratica e strutturata – è la conclusione - e anche le loro famiglie vanno in-formate.