Riforma pensioni 2014 e pensionamento anticipato:
Dopo la girandola di dichiarazioni e smentite,
si delinea di Stefano Calicchio, The Blasting News 24.8.2014
Il 2014 potrebbe essere l'anno giusto per una nuova
riforma delle pensioni, che vedrebbe l'introduzione
di una flessibilità nell'uscita anticipata. Ma per
riuscire a realizzare questo obiettivo, bisogna
comprendere come (e soprattutto dove) reperire le
risorse necessarie. Questo è il punto di partenza
per delineare quale potrà essere lo scenario più
probabile di risoluzione della questione, visto che
il Governo Renzi si è impegnato più volte a non
toccare le pensioni già in essere. D'altra parte, la
pressione derivante dalle parti sociali più deboli
deve giustamente avere una risposta; stiamo parlando
del vasto pubblico degli esodati, ma anche dei
lavoratori pubblici Quota 96 e di coloro che non
sono riusciti ad accedere alla pensione a causa
della Riforma Fornero del 2011.
Negli ultimi dieci giorni si è fatto un gran parlare
della possibilità di un contributo di solidarietà da
addebitare alle pensioni retributive più alte, per
poter venire incontro a chi è rimasto bloccato nel
sistema. L'apertura è stata poi definita come una
riflessione a voce alta del Ministro Poletti e non
come uno scenario effettivamente considerato dal
Governo Renzi. Di fatto, una simile esclusione
restringe enormemente l'area di azione grazie alla
quale diventa possibile il reperimento delle
coperture utili alla flessibilizzazione dell'uscita
dal lavoro. I numeri diverranno più chiari a partire
dal prossimo primo ottobre, quando l'esecutivo
presenterà il Def e avrà quindi delineato ogni piega
del bilancio statale. Resta il fatto che per
reperire le risorse bisognerà andare a pescare il
denaro dalla spending review e da alcune forme di
penalizzazione per chi deve accedere al
pre-pensionamento. Le due possibilità che restano aperte sul tavolo del Governo sono ora il prestito pensionistico e il pensionamento con penalizzazione. La prima opzione prevede di garantire sotto forma di prestiti e tramite l'Inps i contributi necessari ad anticipare il pensionamento, che verranno restituiti tramite una trattenuta sulla mensilità. La seconda opzione consentirebbe di accedere al prepensionamento per mezzo di una penalizzazione della rendita mensile, nella misura dell'1% o 2% per ogni anno di differenza rispetto a quanto sarebbe previsto dalla Riforma Fornero.
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