Riforma, quelli a cui non piace Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 28.8.2014
Dai 'grillini'
agli studenti, passando per la Lega Nord e Rifondazione Comunista.
Il no è, come avrebbe detto Totò, 'a prescindere': le linee guida
del 29 agosto sono un auto-spottone del Governo che maschera
ulteriori tagli; viene eluso il vero problema della riforma dei
cicli; metteremo gli studenti a posto dei prof?; solo una parola, è
un progetto vergognoso. Secondo i deputati del Movimento 5 stelle in commissione Cultura, Scienza, Istruzione, il punti del piano scuola che verrà presentato il 29 agosto in Consiglio dei Ministri, "sono per, l'ennesima volta, uno auto-spottone del Governo, che non risolverà i profondi problemi del comparto. Questo non è un piano di rilancio, ma propaganda", affermano i parlamentari 'grillini'.
"Riguardo alle
assunzioni, se queste coinvolgeranno 100 mila soggetti e saranno
spalmate in tre, quattro, anni vorrà dire che ci troveremo di fronte
solo a una fisiologica copertura dei pensionamenti: turn over.
Dunque altro che assunzioni, si tratterebbe di una menzogna. Noi
abbiamo proposto in varie occasioni almeno 150 mila assunzioni tra
il 2014 e il 2016. Sulle supplenze, a essere prospettata non è la
loro eliminazione, ma quella dei supplenti stessi.Si estirpa il
problema materialmente". Chi mastica amaro rispetto alle linee guida, prima ancora di vederle realizzate, sono pure gli studenti. Almeno quelli che fanno capo alla Rete studenti medi, che reclama l'attenzione del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini: "Il piano scuola non può concentrarsi solo sulle assunzioni, la riforma dei cicli è il primo passo per vera rivoluzione". In questi giorni il ministro dell'Istruzione sta infatti dando anticipazioni sul provvedimento Scuola, ma lamentano gli studenti, le dichiarazioni vertono soprattutto sulla questione degli organici e dell'assunzione dei precari della scuola: "Ben venga se questo governo riuscirà a risolvere l'annosa questione dell'assunzione degli oltre centomila precari della scuola. Non si perda, però, l'occasione di rivoluzionare veramente la scuola", ha detto Alberto Irone, portavoce nazionale Rete studenti medi. Per la Rete, "l'impostazione della scuola italiana è troppo vecchia e non è più capace di dare conoscenze e competenze adeguate ai nostri tempi. Va superata la divisione tra scuole di serie A e serie B e contrastato l'abbandono scolastico. Il primo passo per fare tutto ciò è possibile con una riforma dei cicli della scuola, strutturandoli in biennio unitario e triennio specializzante a scelta degli studenti. Oltre ai cicli attenzione alla didattica: basta con le lezioni frontali e più strumenti tecnologici di supporto all'apprendimento". Sul piede di guerra è anche Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti: "è una riforma che guarda agli interessi di pochi e non a quelli del Paese", perchè "sembrano voler portare a termine le idee degli ultimi governi Berlusconi sulla scuola pubblica". Per l'Uds soprattutto "è inaccettabile procedere a nuove agevolazioni sulle scuole private, proprio mentre lascuola pubblica paga le conseguenze peggiori dopo anni di tagli. Il miliardo e mezzo di risorse recuperate non sono nulla rispetto alle reali esigenze". Diverse perplessità sulla riforma giungono poi dalla Lega Nord ("se non ci saranno più i supplenti" ci ritroveremo con gli studenti a fare lezione?"). E pure da Rifondazione Comunista: per il segretario nazionale, Paolo Ferrero, "quanto anticipato dagli organi d'informazione, è semplicemente vergognoso, in totale continuità con le pessime riforme degli ultimi anni". |