Pensioni Quota 96 Scuola e governo Renzi:
Pensioni Quota 96 Scuola e governo Renzi,
nuova ipotesi di Massimo Calamuneri, The Blasting News 27.8.2014
Non accenna a calare di intensità il dibattito
relativo al caso
pensioni Quota 96 Scuola: per quel che concerne
il fronte scolastico il governo Renzi è ormai
proiettato al CdM del 29 agosto prossimo, un meeting
nel quale al 90% non verrà trattata la questione dei
Quota 96. Nelle ultime ore si è addirittura fatta
strada l’ipotesi di una ‘riesumazione’ del famoso
emendamento presentato alla riforma della PA che
venne stralciato da Madia e Renzi - su pressione
della Ragioneria di Stato - per via della mancanza
di adeguate coperture economiche: è bene precisare
che si tratta di una semplice indiscrezione che
teniamo a riportare sotto questa forma.
Personalmente non abbiamo trovato alcun riscontro,
appare dunque improbabile che si tenti di battere
una via già intrapresa che tra l’altro culminò con
un clamoroso epilogo: più concreta invece l’ipotesi
illustrata dal Presidente della Commissione Bilancio
Francesco Boccia, che per risolvere il caso pensioni
Quota 96 Scuola vorrebbe l’istituzione di Quota 100
con uscite scaglionate in due fasi tra il 2014 e il
2015: qualunque sia l’esito di questa vicenda
rimarrà un dato certo. Ovvero il fallimento del
ministro Giannini, che alla vigilia delle Europee
sottolineò come il caso pensioni Quota 96 Scuola
sarebbe stato risolto qualche giorno dopo salvo poi
non fare nulla per dare seguito alle proprie parole.
Se da una parte alcuni esponenti politici (Renzi e
Giannini in primis) latitano mancando clamorosamente
nell’affrontare una vertenza che dovrebbe essere in
cima ai pensieri del governo Renzi, dall’altra
prosegue incessantemente il lavoro di chi nel caso
pensioni
Quota 96 Scuola rinviene invece un’ingiustizia
da sanare a tutti i costi. E’il caso del Presidente
Boccia, che avrebbe proposto un’uscita scaglionata
tra il 2014 e il 2015 per il personale scolastico
che abbia maturato una età anagrafica minima
compresa tra i 62 e i 64 anni e una anzianità
contributiva non inferiore a 38 anni. Boccia
vorrebbe dunque una quota 100 o 102, con una parte
dei Quota 96 che abbandonerebbe l’impiego entro la
fine del 2014 e l’altra al primo settembre 2015: nel
caso l’ipotesi venisse a concretizzarsi cadrebbe
ovviamente qualunque idea di penalizzazione o di
ritardo nel versamento della liquidazione e del TFR.
E ci mancherebbe altro, verrebbe da dire. Il CdM del
29 potrebbe comunque dire di più sull’effettiva
concretezza o meno dell’ipotesi paventata da Boccia. Sono state numerose le figure che negli anni, a proposito del caso pensioni Quota 96 Scuola, hanno ‘mentito’ promettendo mari e monti salvo poi sparire, ma quanto fatto dal ministro Giannini ha una valenza differente dato il ruolo istituzionale che ricopre: il ministro dell’Istruzione avrebbe infatti dovuto prendere ‘sul serio’ la vicenda dei Quota 96 e non limitarsi a fare delle promesse portate via dal vento. Nessuno ha dimenticato quanto disse in una delle ultime interviste pre Europee, quando promise che entro un paio di giorni sarebbe stato risolto il caso dei Quota 96. A quelle parole ha fatto seguito il nulla più totale, neanche un tentativo o l’ombra di una proposta firmata dallo stesso ministro Giannini. A questo punto vorremmo comunque coinvolgervi nella nostra analisi: ritenete verosimile la proposta di Boccia? Sareste favorevoli? Come giudicate l’atteggiamento del ministro Giannini? Dateci un parere commentando l’articolo qui sotto!
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