Riforma pensioni: ecco dove
Il Governo al lavoro su ventaglio di
provvedimenti; di Stefano Calicchio, The Blasting News 13.8.2014 La pensione deve essere un traguardo disponibile a tutti coloro che sono rimasti incagliati nella riforma Fornero e non solo ad alcune categorie ad hoc. Partendo da questo principio, il Governo starebbe lavorando ad una serie di provvedimenti che possano finalmente risolvere i tanti intoppi nati con la precedente riforma pensionistica, senza dare adito a clamorose discriminazioni. L'idea è quella di flessibilizzare l'uscita pensionistica sulle reali necessità del Paese.
Ma il principale problema da affrontare resta quello del vil denaro,
detto in altri termini dalle coperture da trovare affinché si
possano rispettare i vincoli di bilancio. Se è vero che i soldi, per
loro natura, non hanno una destinazione insita, allora la
responsabilità di come indirizzarli (ed eventualmente di come
ridistribuirli) spetta ai decisori pubblici.
Tra le soluzioni che sono già circolate sui giornali nello scorso
mese, le più probabili sembrano quelle riguardanti la possibilità di
usufruire di un'uscita anticipata, pagando però il prezzo di una
penalizzazione proporzionale agli anni mancanti dal pensionamento.
Simile ma non per questo meno possibile è la concessione da parte
dell'Inps di un prestito pensionistico, che potrebbe essere
rimborsato una volta maturati i requisiti richiesti dalla legge
attuale. In questo caso, i soggetti penalizzati dalla Riforma
Fornero potrebbero riuscire ad ottenere l'accesso al welfare
pensionistico: si parla in particolare di esodati, lavoratori che
hanno operato in contesti usuranti e i penalizzati della pubblica
amministrazione (come gli insegnanti e il personale ATA dei quota 96
e i quota 102 nella PA). Le indiscrezioni dell'ultim'ora parlano di una nuova possibilità; il Governo potrebbe tentare di rivedere una parte dei benefici delle cosiddette pensioni d'oro, ovvero di quei pensionati che hanno ottenuto vitalizi netti superiori alle 3000 € al mese senza aver versato i contributi secondo il principio contributivo. In questo caso, le coperture per le fasce più deboli sarebbero ottenute prelevando gli importi da coloro che hanno usufruito di maggiore generosità nel passato. L'occhio del Governo si sta concentrando in particolar modo sulle pensioni che superano i 60000 euro lordi annui, a cui potrebbe essere presto richiesto un contributo di solidarietà. Resta da valutare la fattibilità di questa strada, che deve comunque poter superare un forte sbarramento nel caso venisse messa alla prova la sua costituzionalità.
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