Quota 96: rabbia sindacati, Gilda: «Beffa di Stato»
Di Meglio: «La copertura di 45 mln poteva
arrivare da tagli alla spesa»
Lettera 43,
4.8.2014
Il colpo di scena nella vicenda 'Quota 96', con la cancellazione della
norma che liberava 4 mila pensionamenti nella scuola, ha fatto
andare su tutte le furie i sindacati.
La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato un
ordine del giorno, sottoscritto da tutti i gruppi, che impegna il
governo a valutare una soluzione per 'quota 96' in un prossimo
provvedimento, ma questo non è bastato a placare gli animi.
«PENSIONE SCIPPATA».
Rino Di Meglio, coordinatore
della Gilda, ha parlato di «beffa
di Stato»: «Dopo due anni di
calvario, 4 mila insegnanti assistono impotenti per la seconda volta
allo scippo della pensione maturata legittimamente», ha
spiegato il sindacalista secondo il quale la copertura economica per
risolvere la questione, 45 milioni di euro, potrebbe essere
recuperata razionalizzando capitoli di spesa come, ad esempio, la
gestione del sistema informatico del Miur.
«Ancora una volta», ha evidenziato il segretario generale della
Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, «prevalgono gli interessi e le logiche
delle burocrazie ministeriali sulla funzione della politica nel
garantire giustizia e equità. Si ritarda di molti anni il
pensionamento di quelle persone e non si consentono ulteriori 4 mila
immissioni in ruolo. Alla faccia di tutta le retorica sui giovani e
la centralità della scuola».
CISL SCUOLA: «VICENDA PARADOSSALE».
«Ma siamo su Scherzi a parte?», si è domandato il
segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima: «Oggi, per
l'ennesima volta, una soluzione di assoluto buon senso viene a
cadere, nonostante il dichiarato sostegno di tutte le forze
politiche. Ciò rende ancor più paradossale una vicenda che vede
messa in discussione, oltre alle legittime attese di tante persone,
anche la stessa credibilità del governo».
«Abbiamo l'impressione che sia sempre attiva una lobby contro la
scuola, il governo messo in ginocchio dal superpotere burocratico»,
ha dichiarato il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di
Menna mentre l'Ugl ha accusato l'esecutivo di «inaffidabilità e
soprattutto un'approssimazione imbarazzante».
«In questo modo il governo sta remando anche contro il
ringiovanimento della pubblica amministrazione, e fa particolarmente
rabbia che si continui a parlare di mancanza di finanziamenti quando
sarebbe bastato prendere un po' di proventi dal gioco d'azzardo», ha
concluso l'Anief annunciando «battaglia spietata nei tribunali».