Scuola, scatti di carriera legati al merito: La nuova norma contenuta nel Documento di economia e finanza di Alessia Camplone, Il Messaggero 30.9.2013
LA PROPOSTA «Da almeno 15 anni chiediamo di valutare la qualità del lavoro dei docenti - sostiene Mario Rusconi, vicepresidente nazionale dell’Anp, Associazione dei dirigenti scolastici - E ripresentiamo ad ogni legislatura una nostra proposta in questa direzione. Ma non è mai stai presa in considerazione, anche per l’opposizione dei sindacati». «Una parte dell’aumento di stipendio legata all’anzianità deve rimanere, ma deve essere residuale - insiste Rusconi - E’ importante, invece, la parte legata al merito, lo spread per ogni docente, che deve essere valutato con criteri oggettivi». La nota che accompagna il Def, per il momento non entra nel dettaglio limitandosi solo a dire che bisogna andare nella direzione di «un sistema di valutazione delle prestazioni professionali – si legge – collegato a una progressione di carriera svincolata dalla mera anzianità di servizio».
Un criterio, appunto, che indica un obbiettivo. Ma non come arrivarci.
«Si tratterà di verificare nel dettaglio – avverte, infatti, Roberto
Pellegatta, presidente della Disal, l’altra associazione dei
dirigenti scolastici - ma noi siamo ovviamente a favore del merito.
Bisogna uscire dall’egalitarismo che è stata la rovina della qualità
della scuola». Favorevole alla meritocrazia, ma con una valutazione che deve essere fatta all’accesso all’insegnamento, è il parere dell’Adi, l’associazione dei docenti italiani. «In Italia parlano di merito quelli stessi che lo seppelliscono con continue sanatorie. Non viene valutato al momento giusto e non esiste alcun percorso di carriera legato alla qualità del lavoro», polemizza Alessandra Cenerini, presidente nazionale dell’Adi. E propone: la strada da percorrere è quella di una «selezione rigorosa al momento dell’accesso all’insegnamento». E poi «carriere differenziate sulla base del merito, dove i docenti più capaci possono andare a coprire figure di sistema, in grado di gestire la scuola dell’autonomia in maniera innovativa». La qualità dell’insegnamento, infine, non può prescindere dalla formazione continua. Insegnanti di qualità. Insegnanti capaci. A chiederlo è il Moige, il Movimento italiano dei genitori. «Basta con l’appiattimento che ha caratterizzato la scuola fino ad oggi - taglia corto Antonio Affinita, direttore generale del Moige -. Noi siamo favorevoli ad ogni provvedimento che vada a garantire una migliore qualità della scuola. Da tempo proponiamo interventi che diano un riconoscimento alla bravura, alle capacità, all’impegno dei docenti e anche alla disponibilità». Sulla disponibilità Affinita insiste: «Per noi è molto importante. Notiamo che c’è sempre di più scarsa attenzione degli insegnanti a incontrare con frequenza i genitori». |