Galan, no all'infornata di precari nella scuola

  Roma daily News, 18.9.2013

Giancarlo Galan – intervistato oggi dal Giornale – dice no all’infornata di precari nella scuola prevista dal decreto legge della ministra della pubblica istruzione Maria Chiara Carrozza. Galan, presidente della Commissione Cultura della Camera fra pochi giorni – riferisce il Giornale – “inizierà a lavorare come relatore di maggioranza del decreto Carrozza sull`istruzione. Peccato che non condivida nulla del testo approvato in Consiglio dei Ministri. La sua critica si estende peraltro allo stesso strumento utilizzato”.

«La Costituzione – dice Galan nell’intervista – prevede che il ricorso al decreto-legge sia giustificato da situazioni di comprovata necessità e urgenza. Non era questo il caso, così come in altre cento occasioni precedenti. È l`ennesima dimostrazione che il nostro meccanismo istituzionale non funziona. Tra l`altro giudico inquietante la tendenza di ogni ministro dell`Istruzione a smontare ogni volta quanto fatto dal suo predecessore (…). Sembra che in ciascuno prevalga la smania di lasciare una traccia del proprio passaggio con una legge che porti la sua firma».

Sulla copertura del decreto – 470 milioni di euro – si provvede con l`aumento delle accise sugli alcolici (dal 10 ottobre) e delle imposte di registro, ipotecaria e catastale (dal 1° gennaio).  “L`ultima cosa – commenta Galan – di cui abbiamo bisogno sono nuove tasse. Mi batterò perché le risorse vengano trovate nella maniera opposta: attraverso tagli alla spesa pubblica”.

Quanto al bonus maturità abolito nelle stesse ore in cui venivano sostenuti i test di ammissione alle Facoltà di Medicina, Galan promette: “Proporrò una proroga per quest`anno della validità del bonus, al fine di evitare i ricorsi a valanga degli esclusi”. Poi se la prende con l’assunzione dei precari senza concorso: “Assistiamo – dichiara Galan – all`ennesima infornata di migliaia di insegnanti, senza alcuna valutazione preventiva e individuale delle loro qualità professionali. In questo modo il merito non trova casa nella scuola”.