“Quota 96”: la soluzione finale di P.A. La Tecnica della Scuola 4.9.2013 “La soluzione di Quota 96 non sarà contenuta nel prossimo decreto dedicato alla scuola. La decisione è stata definitivamente assunta oggi, nel corso di una riunione a Palazzo Chigi”: così l’on Manuela Ghizzoni sul suo blog E poi continua: “Un anno e mezzo di battaglia vanificato. Uno schiaffo per chi chiedeva legittimamente il riconoscimento di un diritto. Un impegno mancato da parte del Pd. Dei punti inclusi nel programma elettorale saranno infatti onorati quelli relativi agli insegnanti di sostegno e inidonei. Due punti qualificanti, non si può negare”.
“Ma l’esclusione di Quota 96”, scrive ancora Ghizzoni, “rappresenta
un vulnus per la credibilità del Pd, che alla soluzione del problema
ha dato pieno avallo politico, come testimoniano anche le molte
dichiarazioni espresse da influenti esponenti del partito. a) un vincolante impegno a favore delle politiche per la conoscenza, e quindi per la scuola; b) il riconoscimento dell’equità quale principio ispiratore e c) aver ritardato il confronto sulla revisione della riforma Fornero sono errori fatali. E non mi riferisco ai consensi per il Pd (effetto secondario), ma alle gravi conseguenze che ne derivano per i cittadini”. Si chiude quindi il capitolo “Quota 96” con una domanda che ci insegue sempre: come potrà questo personale lavorare con la dovuta e indispensabile serenità nel corso degli anni scolastici, sia prossimo che successivi? Nessuno ha pensato che il loro rendimento scolastico necessariamente sarà scadente e ricolmo di amarezze e delusioni? Quale entusiasmo potranno avere entrando in classe? Quale voglia di esplorare vie nuove nella didattica? E non si sentiranno vittima di una persecuzione volontaria da parte dello Stato che non ha riconosciuto le legittime aspettative e la giusta riparazione di una indecorosa falla? Sembra dunque che sia prevalsa una stramba "Ragion di stato" che ha tutto i contorni di una sentenza di medievale origine. |