Ministro Carrozza, molto soggettivo
voto maturità, aboliamo valore legale

Torna la querelle sul valore legale di diploma e laurea.
Sarebbe una rivoluzione. Polemiche sul web

di Emanuele Di Bella, Net1 News 29.9.2013

"Sono contraria al valore legale del voto di maturità e di laurea. Sono contrarissima a dire che bisogna dare valore al voto, soprattutto se abbiamo commissioni che dipendono dalla soggettività” E’ il pensiero del ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza, diffusa dal un lancio dell’Ansa e subito ripresa dai maggiori siti del mondo della scuola come studenti.it, tutto scuola.com, skuola.net. Numerose sul web le reazioni. Già nello scorso gennaio 2012 l’allora ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo, venne contestato dagli studenti appartenenti al coordinamento universitario, che interruppero una conferenza stampa del ministro per protestare contro l’ipotesi di abolizione del valore legale della laurea.

Maria Chiara Carrozza era ospite di un forum organizzato dall’Agenzia Ansa, quando ha fatto questa rivelazione dopo avere risposto ad una domanda sulla discussa questione dell’abolizione del bonus maturità.

Se un ministro dalla parole passasse ai fatti, sarebbe una rivoluzione tra i banchi di scuola e cadrebbe un totem e il voto, che sia di laurea o di maturità, servirebbe a ben poco. Solo una gratificazione personale

Di particolare rilevanza la motivazione:c’è troppa soggettività nelle valutazioni delle commissioni. Il ministro quindi apre un dibattito sulla necessita che al voto si arrivi attraverso prove ancora più oggettive.

Non è la prima volta che l’argomento entra nell’agenda politica. Mario Monti, proprio su questo tema aveva lanciato una consultazione pubblica. "In questi ultimi anni andiamo sempre più verso il riconoscimento delle competenze – dichiara Flavio Corradini, rettore dell’università di Camerino -. Io lavoro molto con gli imprenditori e vedo che loro fanno sempre più riferimento a quello che i giovani sanno fare, indipendentemente dal voto di laurea. Ora si guarda di più alla persona, alle sue capacità". Per Corradini quindi l’abolizione del valore del voto di laurea e diploma non sarebbe un guaio, "ma a patto che sia fatto in maniera strutturata. La valutazione deve essere della persona. Oggi chiunque ha interesse a scegliere persone che sanno E questo vale sia per le aziende private che per le pubbliche amministrazioni".
Con la pubblicazione dei risultati degli esami di Stato da diversi anni si fa rilevare che al Sud gli alunni hanno voti più alti alla maturità rispetto ai coetanei del Nord. Eppure al Nord hanno risultati migliori nelle valutazioni oggettive, come i test Invalsi. Lo scorso anno i “100 e lode” negli esami conclusivi delle scuole medie superiori sono più della metà nel Mezzogiorno. «Uno studente non deve valere per un numero scritto su un diploma da commissioni che operano con criteri estremamente diversi dalle Alpi alle Sicilie - sostiene Roberto Pellegatta, presidente della Disal (Associazione nazionale dei dirigenti scolastici) - ma per l’effettiva preparazione acquisita che porta con sé».

Dopo le dichiarazioni del ministro si andrà verso una riforma radicale del sistema di valutazione degli studenti ? E’ uno dei temi più scottanti da diversi anni tra gli specialisti della didattica in Italia.