Torna il bonus maturità: chi lo ha può iscriversi all'Università anche in ritardo

Alla Camera la maggioranza cerca di sanare il pasticcio creato sia dal meccanismo del bonus che dalla sua abolizione durante lo svolgimento degli esami: ci si potrà immatricolare alla facoltà a numero chiuso in sovrannumero o scegliere di farlo anche l'anno prossimo

di Salvo Intravaia, la Repubblica scuola 25.10.2013

La Camera ripesca e ammette a Medicina le "vittime" del bonus-maturità. Ma gli studenti chiedono al governo di abolire il numero chiuso in tutte le facoltà italiane. Questa mattina, la commissione Cultura di Montecitorio  -  che sta discutendo le proposte di modifica al decreto-scuola varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 9 settembre  -  ha approvato il cosiddetto emendamento Galan, che ammette in sovrannumero coloro che sono stati esclusi dal test di Medicina  -  e dalle altre facoltà a numero programmato nazionale: Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e Professioni sanitarie  -  ma che, se il bonus-maturità non fosse stato cancellato durante la prova, ce l'avrebbero fatta. Il governo, in questo modo, intende sanare un'ingiustizia derivante dal cambio di regole a partita in corso.

La questione del bonus-maturità, introdotto dall'ex ministro Francesco Profumo, è come una telenovela. Lo scorso mese di aprile, l'allora ministro dell'Istruzione varò il bonus-maturità che doveva premiare gli studenti più meritevoli in vista dell'accesso a Medicina e alle altre facoltà a numero chiuso nazionale. Ma il meccanismo era tale che, a parità di punteggio nel diploma, avrebbe dato bonus completamente diversi  -  da zero a dieci punti  -  da scuola a scuola. Poi, subentrò il governo Letta e il ministro Maria Chiara Carrozza modificò il meccanismo di attribuzione del bonus. Ma le disparità tra alunni, questa volta anche della stessa scuola, non sarebbero cessate. Così, lo scorso 9 settembre, proprio mentre 80mila studenti erano impegnati a svolgere il quizzone per accedere a Medicina, il governo comunicava che il bonus veniva cancellato.

E, questa volta, furono coloro che contavano nel vantaggio del bonus a protestare. La mattina del 9 settembre, alcuni studenti entravano in aula con 10 punti di bonus da sommare all'esito del test e uscivano con zero punti: cambio di regole a partita in corso. Sulla questione, nei giorni scorsi le diverse anime della maggioranza avevano raggiunto un accordo politico. Perché, oltre all'emendamento del relatore Giancarlo Galan (Pdl), era stato presentato anche un emendamento analogo da parte di un gruppo di deputati del Pdl e uno da parte di sei deputati del Pd. Che questa mattina hanno dato luogo ad un unico emendamento approvato dalla commissione. Adesso, coloro che sono rimasti fuori a causa della cancellazione del bonus potranno immatricolarsi a Medicina.

Quanti, nel frattempo, si fossero invece iscritti in altre facoltà avranno l'opportunità di iscriversi l'anno prossimo (nel 2014/2015) a Medicina col riconoscimento dei crediti relativi alle materie congrue alla facoltà dalla quale sono stati esclusi. In altre parole, se un ragazzo estromesso da Medicina per effetto del bonus si è già iscritto a Biologia e nel corso di quest'anno supererà un certo numero di esami  -  corrispondenti ad un certo numero di crediti  -  potrà iscriversi l'anno prossimo a Medicina portandosi in dote i crediti delle materie comuni tra Biologia e Medicina.

Ma gli studenti non ci stanno. "Il risultato finale di questa lunga discussione parlamentare  -  dichiara Alberto Campailla, portavoce nazionale di Link  -  Coordinamento universitario  -  conferma il fallimento totale del sistema del numero chiuso, testimoniato dall'ennesima soluzione di compromesso con cui il governo prova a porre rimedio al pasticcio legislativo creatosi dopo l'abolizione del bonus-maturità durante lo svolgimento dei test". "Link  -  continua Campailla  -  continuerà ad opporsi a tutte le barriere poste all'acceso ai saperi in particolare verso la definitiva conversione in legge al Senato e nelle mobilitazioni studentesche a partire dal 15 novembre in cui migliaia di studenti, precari e giovani scenderanno in piazza per rivendicare un futuro migliore che parta anche dalla possibilità di scegliere il proprio percorso di studi ed il proprio lavoro". "La verità  -  aggiunge Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell'Unione degli studenti  -  è che si tratta di una prova viziata e che l'emendamento non basta a riparare a tutti i danni fatti; sono migliaia, infatti, gli studenti che consci di non avere il bonus non hanno svolto il test come potevano e dovevano". "L'approvazione di questo emendamento  -  concludono dall'Udu  -  è il segnale palese che il sistema del numero chiuso non funziona più: ciò significa che la soluzione delineata per l'anno in corso non è sufficiente, è infatti un semplice palliativo fatto solo per evitare la pronuncia del Tar del Lazio sui nostri ricorsi".