I contratti sono ormai carta straccia? di Lucio Ficara La Tecnica della Scuola 6.10.2013 Nelle procedure di contrattazione si sta assistendo ormai ad una vera e propria inversione simmetrica: prima si contratta e poi si conosco le risorse. Per non parlare della inversione di rapporto fra leggi e contratti Cosa sono le simmetrie invertenti nel campo della geometria euclidea? Sono quelle isometrie frutto della composizione di due movimenti rigidi, una traslazione, che è un’isometria non invertente, e una simmetria assiale che è invece invertente. Al termine di questi due movimenti, la trasformazione geometrica, della figura del piano euclideo di partenza che si trovava al di sopra dell’asse di simmetria, ci viene restituita capovolta e al di sotto di tale asse. Una trasformazione che ha mantenuto essenzialmente la forma, ma, rispetto ai riferimenti traslatori e di simmetria assiale, ha mutato la sostanza della dinamica traslatoria e rotatoria. Queste rappresentano figurativamente le dinamiche che hanno condotto alla destrutturazione dei contratti della scuola, che hanno mantenuto l’apparenza formale della loro essenza, ma che, nella sostanza, sono stati snaturati e capovolti. Quando si parla di contratti al plurale, si intende non soltanto il contratto collettivo nazionale della scuola, che è scaduto da quattro anni, ma anche i contratti integrativi sulla mobilità e la contrattazione integrativa d’istituto. È in atto ormai da alcuni anni, ed è sotto gli occhi di tutti, la destrutturazione dei contratti scuola, dove per via legislativa, nello stesso canovaccio contrattuale di base, si tolgono diritti e si aggiungono doveri.
Anche l’imminente avvio del confronto tra Miur e sindacati, per
quanto attiene il rinnovo del contratto nazionale scuola e l’inizio
degli incontri tra dirigenti scolastici e rsu, per definire la
contrattazione integrativa d’istituto, si prevede difficile e
tortuosa. Si rischia, come è già avvenuto l’anno passato, di vedere decurtato di oltre il 30%, il già esiguo fondo d’Istituto, con la conseguenza dell’inutilità della contrattazione integrativa, sia per la pochezza delle risorse finanziarie e sia per la diponibilità effettiva dei soldi, che l’anno scorso sono arrivati, con grande incertezza, a fine anno scolastico. Di norma prima si dovrebbero conoscere le risorse; solo successivamente, in base a queste, si può programmare e contrattare. Per la simmetria invertente su citata, dall’anno scorso, visto il ritardo della consegna e l’incertezza sulla consistenza delle risorse finanziarie, le scuole dovrebbero prima contrattare e programmare, poi verificare se c’è la copertura finanziaria. Bisogna segnalare anche, a proposito della simmetria invertente, per quanto riguarda i contratti integrativi sulla mobilità annuale, assegnazioni e utilizzazioni, che negli ultimi due anni, queste operazioni si sono svolte sulla base di semplici ipotesi di contratto, che non hanno mai ricevuto, come la normativa prevede, la certificazione dei ministeri del tesoro e della funzione pubblica. Segnaliamo, sempre rispetto a questa figurata simmetria invertente, l’abdicazione di alcune norme contrattuali a favore di provvedimenti legislativi: il pagamento delle ferie non godute del personale precario, non è più regolato dal contratto, ma da norme di spending review, la prevista norma contrattuale degli scatti di anzianità è regolata per via legislativa. Anche sull’assegnazione dei docenti ai singoli plessi, c’è un attacco destabilizzante delle norme contrattuali, si tratta del tentativo di capovolgere, con lo strumento del "decreto Brunetta", quella che era, o forse tornerà ad essere, una prerogativa contrattuale. Ad oggi la simmetria invertente del contratto ha capovolto sostanzialmente i patti vigenti, attendiamo di capire se ci sarà la definitiva caduta contrattuale, oppure la rinascita di nuovi patti, che facciano finalmente chiarezza, tra la confusione di questi ultimi anni, su quali sono i reali diritti dei lavoratori della scuola. |