Riforma pensioni governo Letta 2013: Dottor Tecnologia, 9.10.2013 In questi giorni il governo Letta è al lavoro per mettere a punto la legge di stabilità 2013-2014 e quindi, entro il 15 ottobre, sapremo se ci saranno dei provvedimenti riguardanti le pensioni: l’attesa è davvero molto grande in quanto sono migliaia le persone che ancora aspettano una risposta alle loro problematiche. Quello che è certo è che non ci sarà nessun stravolgimento della legge Fornero, stando alle parole pronunciate alla Camera dei deputati dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ma soltanto degli aggiustamenti che potrebbero coinvolgere gli esodati e probabilmente i quota 96 del settore scuola. Nessuna menzione invece per i lavoratori precoci. Il responsabile del dicastero del Welfare ha infatti affermato: “Le proposte presentate in Parlamento sulle modifiche alla riforma Fornero in termini di maggiore flessibilità di uscita sono incompatibili con i conti pubblici. Farebbero aumentare in modo consistente le uscite per il pensionamento con un aggravio per la finanza pubblica di alcuni miliardi. Le penalizzazioni che potrebbero essere fissate a fronte di una uscita anticipata rispetto a quella prevista dalla attuale legge non basterebbero a coprire i costi rendendo l’onere complessivo.” Dunque una sostanziale bocciatura per Cesare Damiano, autorevole esponente del Partito Democratico, che in questi mesi si era speso per l’introduzione di una maggiore progressività riguardo l’età pensionabile, lasciando in tal modo al lavoratore più possibilità di scelta. Bocciatura non nel merito ma per una mera questione economica; infatti Giovannini ha voluto ricordare come “con la riforma Fornero delle pensioni si risparmieranno, solo per la parte dell’inasprimento sulle regole per l’accesso al pensionamento, 93 miliardi fino al 2021 mentre sono stati stanziati, per lo stesso periodo, 10,4 miliardi per le salvaguardie dei lavoratori esodati fino al 2011.” Infine è stato avviato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca il censimento per stabilire il numero esatto dei dipendenti scolastici che rientrano nei cosiddetti quota 96: basterà compilare l’apposito questionario che andrà consegnato entro il 15 ottobre presso la scuola di servizio o l’ultima presso cui si è lavorato o l’Ambito Territoriale. In questo modo si potrà compiere il primo, decisivo passo verso la risoluzione della questione, avendo la possibilità di effettuare una stima precisa delle risorse necessarie in base alla cifra che verrà fuori dal censimento dei quota 96. |