A difesa della scuola "statale" di Girio Marabini, Pavone Risorse 18.10.2013 Gli studenti sono scesi in piazza e hanno occupato le scuole soprattutto nelle grandi città al grido “difendiamo la scuola pubblica”. Spesso le manifestazioni che hanno coinvolto anche insegnanti e genitori si richiamano alla necessità di difendere la “scuola pubblica” dai tagli operati dalle varie finanziarie. Mi sembra opportuno però richiamare l’attenzione su una questione non certo secondaria: chi contesta i finanziamenti alla scuola privata in nome della difesa della "scuola pubblica" di fatto difende (ironia della sorte) anche gli interessi della scuola non statale! Occorre infatti chiamare le cose con il loro nome: per “scuola pubblica” si deve intendere l’insieme delle scuole STATALI e NON STATALI che svolgono una FUNZIONE PUBBLICA. Sarebbe meglio quindi dire di essere “a difesa della scuola statale”. Non appaia questa come una questione solo formale. La forma che diamo ai concetti è anche sostanza, da cui nessun governo, di qualsiasi orientamento politico, può chiamarsi fuori. Il secondo Governo Amato, infatti, nel 2000 (centrosinistra) ha approvato la legge n. 62 (confermata dai governi di centrodestra) che all'art.1 comma 1 recita:" Il sistema nazionale di istruzione, fermo restando, quanto previsto dall'art.33, secondo comma della Costituzione , è costituito dalle scuole statali e dalle SCUOLE PARITARIE PRIVATE e degli Enti locali.(...) Al comma 2 prosegue:" si definiscono scuole paritarie, a tutti gli effetti degli ordinamenti vigenti, le istituzioni scolastiche NON STATALI e degli Enti locali che a partire dalla scuola per l'infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell'istruzione(...)". Proprio quella legge, con un bel giro di parole, ha aperto la strada al finanziamento della scuola privata (paritaria) che assieme alla scuola statale assolve, come dicevo, (secondo la legge) una FUNZIONE PUBBLICA. Debbo dire che concettualmente lo spirito della legge sembra coerente anche con i principi della Costituzione perché in qualche modo garantisce a tutti il diritto all’istruzione, anche a coloro, ad esempio, che scelgono, pur non avendone i mezzi economici, una scuola con un preciso orientamento di pensiero. Tuttavia al finanziamento della scuola paritaria deve corrispondere un potenziamento, in termini di risorse, di strutture e di organico della scuola statale. Sono profondamente convinto della necessità di una istruzione libera ed indipendente che possa garantire a tutti il rispetto dei principi di eguaglianza e di pari opportunità, senza distinzioni d'ordine economico o sociale e all'insegna del pluralismo culturale. Che cosa intendo per scuola libera ed indipendente? Intendo una scuola libera da scelte ideologiche o di fede e indipendente dalla politica, una scuola che sia ricerca e confronto di idee e di culture. Per questo sostengo le ragioni della “Scuola Statale” che è la scuola di tutti. Non serve però una lotta contro i mulini a vento occorre lavorare ogni giorno per una scuola statale di qualità, applicando fino in fondo le possibilità offerte dall’autonomia (ministro Berlinguer, centrosinistra), principio di rilevanza costituzionale perché inserito nella riforma del Titolo V della Costituzione. .L'apposito regolamento (DPR 275/1999) dell'autonomia scolastica afferma che "L'autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di LIBERTA' DI INSEGNAMENTO E DI PLURALISMO CULTURALE e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento" (art.1,comma2). Il regolamento garantisce alla scuola statale autonomia didattica, organizzativa, di ricerca e di sperimentazione e di sviluppo, e le funzioni amministrative di gestione. Per raggiungere tali obiettivi di libertà, e di indipendenza, di eguaglianza e di pari opportunità, la scuola statale necessita però di ogni risorsa disponibile. Considerato che il sistema della istruzione pubblica (scuole statali e scuole paritarie) è ormai consolidato e che difficilmente si potrà tornare al dettato costituzionale (art.33 (...) Enti privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato.") almeno venga potenziata e garantita senza tagli economici e di personale la Scuola statale, che è la scuola di tutti. |