Nel Mezzogiorno il 45% di permessi da Tuttoscuola, 7.10.2013 Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione pubblica - vengono rilevate da alcuni anni le assenze dei dipendenti pubblici, in base alla motivazione dell’assenza. Oltre ai motivi di salute, sono oggetto della rilevazione anche le assenze dovute a permessi sindacali o alla fruizione dei benefici previsti dalla legge 104/92, art. 33. Spettano ogni mese tre giorni di permesso retribuito non solo per i lavoratori con handicap, ma, per l’assistenza a familiare disabile, anche ai coniuge, parenti o affini entro il 2° grado. Il diritto può essere esteso ai parenti e agli affini di terzo grado della persona in situazione di disabilità grave soltanto qualora i genitori o il coniuge della persona disabile abbiano compiuto i sessantacinque anni di età. Proprio su queste tipologie di permesso per la 104 si registra un consistente aumento, tanto che negli ambienti del MEF sembra sia allo studio un’ipotesi per annullare o ridurre la gratuità di tali permessi per l’assistenza a familiari disabili. La scuola, in particolare, è un settore dove la fruizione di tali permessi può avere impatti sull’organizzazione del servizio per le sostituzioni. Dai dati rilevati dall’apposito servizio risulta che per il personale docente si è registrato un incremento dei giorni di permesso mensile del 16,2% tra l’anno 2010 e il 2011, mentre per lo stesso periodo l’incremento per i permessi 104 del personale ATA è stato del 5,7%. In quali territori il ricorso ai permessi per l’assistenza a familiari disabili è più diffuso? Il 45,4% delle 37.288 giornate di permesso fruite nel 2011 dal personale scolastico è riferito al Sud e alle Isole, mentre al Centro è del 25,6%. Il restante 29% di permessi per assistenza a familiari disabili è utilizzato al Nord. |