ArrIVA oggi la prima mazzata di Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 1.10.2013 Entrano in vigore oggi la nuova aliquota IVA del 22%. L'aumento inciderà anche sulle tasche dei docenti
Ci siamo, l’ora è arrIVAta, da oggi l’imposta sul valore aggiunto
passa dal 21% al 22% con un’ ulteriore perdita del potere d’acquisto
per i cittadini italiani. Un’imposta il cui aumento pesa, e non
poco, anche per la categoria degli insegnanti, che spesso devono
fare i conti , visto i magri stipendi che percepiscono, per arrivare
a fine mese. Cosa comporta in sostanza questo aumento dell’imposta sul valore aggiunto nelle nostre tasche? Il Codacons ha fatto qualche conto, per comprendere la portata di questo aumento sulla conduzione economica-familiare. Per il Codancons la mazzata arriverà a costare fino a 349 euro a famiglia su base annua, con inevitabili ricadute negative nel settore del commercio. Si prevede infatti, dove è possibile per i consumatori, una diminuzione dei consumi. La mazzata colpirà inevitabilmente anche il settore scuola e la categoria degli insegnanti, che vedranno aumentare i prezzi di beni essenziali per il proprio lavoro, come computer e cancelleria. Per i docenti pendolari, che non sono pochi, raggiungere la scuola di servizio costerà di più, visto che è previsto un consistente aumento dei carburanti. Se poi si utilizza il mezzo proprio, oltre all’aumento dei carburanti si dovrà mettere in conto anche l’aumento per la manutenzione dell’autovettura e dei mezzi di ricambio. Anche pagarsi il pranzo, quando è previsto un rientro pomeridiano per la didattica o per le riunioni collegiali, costerà più salato. Subirà un aumento anche il caffè che solitamente gli insegnanti consumano durante un’ora buca tra una lezione e l’altra. Ovviamente si dovranno sopportare anche tutti gli aumenti legati alle utenze di casa, luce, gas , ecc….. Considerato che il contratto della scuola è scaduto dal 2009 e che gli scatti di anzianità bloccati dal 2012 non si sbloccheranno fino al 2014, e considerato inoltre che le intenzioni del governo sul rinnovo del contratto scuola sono di rinnovarlo solo sulla parte giuridica, rinviando l’aspetto economico non prima del 2015, l’aumento dell’iva per il personale scolastico risulta più che mai indigesta. Speriamo solo che l’impegno preso dal ministro Carrozza, nonostante l’instabilità politica e il rischio di una caduta del governo, di fare tutto ciò che è possibile per convertire in legge il decreto scuola 104/2013 il più rapidamente possibile, si possa concretizzare, altrimenti oltre al danno dell’aumento dell’iva arriverà anche la beffa di non portare a casa nemmeno le 67mila assunzioni del prossimo triennio.
Come gli altri anni, non sono mancate le critiche da parte delle associazioni studentesche. "Anche oggi come negli ultimi 15 anni, migliaia di studentesse e studenti – ha fatto sapere Link-coordinamento universitario - apprenderanno il proprio futuro da una semplice classifica che condizionerà le loro scelte di vita e il libero accesso all'università. Alla vergogna del numero chiuso, quest'anno si aggiunge l'enorme pasticcio legislativo messo in atto dai Ministri Profumo e Carrozza in relazione all'iniquo e discriminante strumento del Bonus di Maturità". Secondo Alberto Campailla, portavoce nazionale di Link, "l'eventuale mancata conversione del 'Decreto Istruzione' e quindi l'automatica re-introduzione del Bonus di Maturità si aggiungerebbe a una serie di errori macroscopici compiuti dal Miur sulla pelle degli studenti. L'enorme problema creatosi in questi mesi necessita di un gesto forte e risolutivo: la sospensione immediata del numero chiuso e l'accesso libero presso le facoltà soggette alla L. 264/99'' sostiene il rappresentante degli studenti, rappresentano "il più totale rifiuto a ogni barriera all'accesso che sta da una parte rendendo totalmente elitaria la formazione universitaria nel nostro paese (57,3% di corsi di laurea a numero programmato) e dall'altra sta contribuendo ad aggravare la grave crisi di personale medico-sanitario nel nostro paese". |