Legge stabilità 2013-2014: ultime notizie e novità
su pensioni, scuola, esodati, Imu e Iva
Dottor Tecnologia 11.11.2013
Il Pd propone all’interno della Legge di stabilità una serie di
emendamenti numerosi ed articolati tanto che se fossero approvati
costerebbero circa un miliardo di euro in più: si va dal
pensionamento per i disoccupati a 62 anni con i contributi che hanno
versato, alla tutela degli esodati, all’aumento dei criteri della
solidarietà, all’allargamento del cuneo fiscale passando per le
agevolazioni alle imprese.
In base a quanto affermato dal senatore Giorgio Santini sono
previsti emendamenti per bloccare le deindicizzazioni delle pensioni
fra 1500 e 3000 euro lorde adottando “un meccanismo più incisivo del
contributo di solidarietà del 5% che parta da chi riceve 90 mila
euro annui” piuttosto che 150 mila come ora stabilito; ed aggiunge
che: “vogliamo recuperare in parte la deindicizzazione. Farlo del
tutto avrebbe un onere troppo alto”.
Del resto in quest’ottica si inserisce anche la proposta di
consentire l’accesso alla pensione con le regole precedenti alla
riforma Fornero per quei lavoratori in cassa integrazione che
raggiungono il 62 esimo anno d’età .
Gli esodati che non hanno ricevuto alcuna tutela statale,
riusciranno a sostituire coloro che hanno trovato un nuovo lavoro,
beneficiando in questo modo della stessa salvaguardia.
Poi è stato previsto un altro emendamento che riduce coloro che
beneficiano del taglio al cuneo fiscale relativamente ad un
imponibile di 28 mila euro annui, in modo da consentire un aumento
in busta paga da liquidare in un’unica soluzione.
Inoltre si propone fra la pioggia di emendamenti presentati, anche
un sistema di detrazioni che consenta a chi non paga l’Imu, di
essere esonerato anche dal versamento della Tasi, quella parte di
Trise destinata a finanziare i servizi indivisibili.
L’esecutivo parallelamente alla Legge di stabilità 2013-2014, dovrà
occuparsi anche con una certa urgenza di pensioni e quota 96 del
settore scuola per i quali il ministro Carrozza ha garantito la
piena volontà di risolvere l’annosa questione all’interno del
decreto istruzione.
La proposta più attendibile a riguardo, mira a rivedere sia il
blocco dell’indicizzazione degli assegni superiori ai 3 mila euro
lordi mensili, ma anche di quelli compresi nella fascia fra 1500 e
2500 sui quali la rivalutazione è bloccata per il 90 % o per quelli
fra 2500 e 3000 euro per il 75 %.
Si potrebbe anche addivenire ad una chiusura definitiva della
procedura di infrazione intentata dall’Unione Europea nei confronti
dell’Italia parificando gli anni di contributi per uomini e per
donne ed in più si proporrà di estendere il limite di reddito minimo
per l’esonero dal pagamento delle tasse che ricordiamo attualmente
si attesta su 7500 euro per i pensionati e 8000 euro per i
dipendenti.