Manutenzione degli istituti, di A.G. La Tecnica della Scuola 6.11.2013 A rilevarlo è il Censis, attraverso una ricerca nazionale: il 37% pronta a dare la propria disponibilità per migliorare muri e suppellettili delle scuole, più al sud che al nord. La cultura del volontariato però in Italia non decolla. Fare volontariato nelle scuole occupandosi di manutenzione. Si tratta di una risorsa sino ad oggi poco sviluppata, ma su cui varrebbe la pena potersi soffermare. Soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo durante il quale le risorse scarseggiano. Secondo una ricerca nazionale del Censis - ''I valori degli italiani 2013. Il ritorno del pendolo'' (Marsilio Editori) - presentata il 6 novembre a Roma, la percentuale di cittadini disposti a dare una mano per porre freno alla stato di degrado in cui versano muri e suppellettili di tanti istituti scolastici sarebbe davvero alta: addirittura il 41% dei residenti al sud e il 35% di chi vive a nord ovest. La cultura del volontariato però in Italia non decolla. Un vero peccato, perchè questa forma di disponibilità (particolarmente utile nei momenti di crisi generalizzata, soprattutto a livello finanziario) rientra nella tendenza degli italiani ad essere sempre più attivi sul territorio: sono, infatti, disposti a far visita agli ammalati (40%), a dare una mano in caso di calamità naturale (36%) o, appunto, a contribuire alla manutenzione delle scuole (il 37%, derivante dalla media sud-centro-nord). Il 34% degli italiani si dice anche pronto a collaborare anche per la manutenzione delle spiagge e dei boschi: anche in questo caso al sud l'energia potenziale sembrerebbe maggiore (36%) rispetto al nord est (33%), ''dove probabilmente l'emergenza è meno sentita''. Anche per quanto riguarda il mondo del lavoro, secondo il Censis, potrebbe farsi strada in futuro una cultura imprenditoriale meno competitiva: il 35% degli imprenditori e il 31% degli artigiani ritengono che collaborare bene con i colleghi darebbe molta carica. Ma una discreta energia positiva, per il 59% degli italiani, deriva anche dalla cura della propria spiritualità. Si diffonde nel Paese, osserva il Censis, una sorta di ''papafrancescanesimo'': con Papa Francesco ''si è risvegliato l'interesse non solo per la fede, ma più in generale per la vita spirituale e il gusto per una certa frugalità nei consumi''. Tuttavia, in cima alla scala dei valori che danno ''moltissima energia'' agli italiani ci sono l'idea di fare qualcosa per aumentare il benessere della propria famiglia (46,2%) e il pensiero di vivere una storia d'amore (36,9%). Al terzo posto la disponibilità ad aiutare chi è in difficoltà (29,5%); seguono la possibilità di guadagnare soldi attraverso il proprio lavoro (26,6%) e lo stare con gli amici (25,3%). La ricerca del benessere personale attraverso palestra e massaggi dà ''carica'' solo al 16% dei cittadini del Belpaese. |