Carrozza: anche coi libri digitali
contano sempre i contenuti

di A.G. La Tecnica della Scuola 9.11.2013

Il Ministro: occorre avviare un serio dibattito scientifico e pedagogico su quel che trasmettono, prima ancora che sulla piattaforma sulla quale svilupperemo. Una logica che vale pure per chi gli editori: non devono fare business.

Non importa quale strumento o linea on line che verrà utilizzata per far “viaggiare” i libri di testo digitali. Quel che conta è ciò che viene trasmesso attraverso quei libri. A sostenerlo è stato a Pisa il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza intervenendo alla Scuola Normale a un convegno su 'Libri di testo e risorse digitali per la scuola italiana in Europa'.

''Dobbiamo scegliere il modo con il quale investiremo in questo processo inesorabile della scuola: il suo valore è quello di tenere insieme lo Stato attraverso il sapere, per questo ciò che conta è avviare un serio dibattito scientifico e pedagogico sui contenuti prima ancora che sulla piattaforma sulla quale svilupperemo il libro digitale''.
La priorità dei contenuti sul mezzo dovrebbe prevalere anche sulle politiche che governano il mercato dei libri digitali. ''Fare editoria scolastica - ha sottolineato Carrozza - non significa fare business, ma diffondere il sapere e lavorare perché questo Paese continui a essere europeo, manifatturiero e capace di continuare a coltivare i talenti nella cultura, nell'arte e nell'architettura''.