Blocco contratti, scatti e precari:
di Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 30.11.2013 La mattina del 30 novembre Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno manifestato contro lo sblocco dei contratti e degli scatti di anzianità: una doppia penalizzazione che non può essere tollerata da chi ha pagato in questi anni un prezzo altissimo in perdita di posti e aggravio delle condizioni di lavoro. Presto si saprà se la contestazione è servita: nei prossimi giorni la Camera sarà chiamata ad esprimersi sulle penalizzazioni contenute nella legge di stabilità. Il 30 novembre i sindacati della scuola - Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda - assieme ad una folta rappresentanza di lavoratori del settore, hanno portato la protesta davanti alla Camera dei Deputati, dove a giorni riprenderà l'esame della legge di stabilità votata dal Senato, di cui puntano a ottenere cambiamenti. Questo l'obiettivo dei sindacati scuola più rappresentativi, che chiedono con forza lo sblocco dei contratti e degli scatti di anzianità. Una doppia penalizzazione che non sono disposti a tollerare, chiedendo invece più attenzione e risorse ad un settore che ha pagato in questi anni un prezzo altissimo in perdita di posti e aggravio delle condizioni di lavoro. Per i sindacati, il "prelievo" di 300 milioni di euro penalizza ingiustamente chi ogni giorno garantisce il buon funzionamento delle scuole statali nel nostro Paese. Dopo l'approvazione del maxi-emendamento alla legge di stabilità in Senato, il provvedimento è ora all'esame della Camera. Per questo il sit in si è svolto davanti al Parlamento, che i sindacati sollecitano, insieme al governo, affinché l'impostazione della legge sia modificata, così come richiesto anche dalla Commissione Cultura del Senato in sede di parere sulla legge di stabilità. “Non è un generico elenco della spesa – spiega la Cisl Scuola - , la piattaforma su cui la mobilitazione è stata indetta, ma scaturisce da una precisa scelta di obiettivi che rappresentano priorità irrinunciabili: scatti di anzianità, avvio del negoziato sul contratto, sia per la parte normativa che economica, contrasto alla precarietà attraverso la piena attuazione di quanto prevede il decreto con le misure urgenti sulla scuola, a partire dal nuovo piano triennale di assunzioni. "La nostra mobilitazione non si ferma qui – ha detto il segretario generale della scuola Francesco Scrima - vogliamo risposte immediate, che traducano nei fatti gli impegni assunti dalla ministra Carrozza nell'incontro del 22 novembre. Aprire subito la trattativa all'ARAN sul recupero degli scatti 2012, togliere dalla legge di stabilità il blocco di quelli del 2013 e quello dei contratti. I lavoratori della scuola non si accontentano più di parole, ne ganno ricevute anche troppe. Chiedono che si riconosca il valore del loro lavoro, dicono no a continui e inutili appesantimenti burocratici, chiedono di essere messi in condizione di lavorare con dignità. Chiedono stabilità del lavoro, chiedono di essere sostenuti nel loro impegno di dare al paese una scuola pubblica di qualità". Ma l’attuale condizione politico-economica è in grado di dare risposte positive al mondo della scuola? Lo scopriremo già nei prossimi giorni. Quando la legge di stabilità verrà esaminata alla Camera: se il blocco dei contratti e le altre penalizzazioni verso la scuola dovessero permanere (eventualità purtroppo davvero probabile per lavoratori e alunni), ci accingiamo a vivere un inverno con un crescendo di proteste. |