Rodotà a favore del referendum bolognese
sul finanziamento alle scuole private

da Tuttoscuola, 6.3.2013

Il referendum bolognese sul finanziamento alle scuole dell’infanzia paritarie, previsto per fine maggio, sembra costituire sempre più una specie di laboratorio nazionale per dirimere l’annosa questione interpretativa dell’art. 33 della Costituzione.

È di due giorni fa la notizia che, a favore dei promotori del referendum e di molti intellettuali che lo hanno condiviso, si è pronunciato Stefano Rodotà.

Il noto giurista, ex garante per la Privacy, ha deciso infatti di sottoscrivere l’appello del comitato Articolo 33, promotore della consultazione.

«Appoggio un’iniziativa non aggressiva nei confronti dei privati e rispettosa dei diritti e degli obblighi della Repubblica», ha spiegato il giurista. «Le scuole private si possono liberamente istituire senza oneri per lo Stato; è un principio della Costituzione – ha spiegato Rodotà - che prevede che sia la Repubblica a istituire le scuole statali, di ogni ordine e grado. E quando ci sono difficoltà economiche, bisogna prima di tutto garantire le risorse per le scuole statali».

Quello di Rodotà (che qualcuno candida addirittura alla presidenza della Repubblica), a due mesi e mezzo dal voto referendario, è un nome autorevole sceso in campo che potrebbe pesare sugli esiti del referendum.

Il sostegno del giurista è, quindi, un ulteriore grattacapo per il segretario del PD bolognese, Raffaele Donini, preoccupato che quel referendum possa trasformarsi in un «sondaggio emotivo» sull’onda del boom dei grillini che, insieme a Sel (che siede in maggioranza), sono per l’abolizione dei finanziamenti ai privati.