Tfa speciale, prova di accesso da Tuttoscuola, 25.3.2013 Il Decreto rettificativo e integrativo del D.M. N.249/2010 che introduce, accanto ai Tfa (Tirocini Formativi Attivi) ordinari, percorsi abilitanti riservati (il cosiddetto TFA speciale), come misura transitoria limitata a tre annualità (2012-13, 2013-14 e 2014-15), è stato firmato dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Non si conosce ancora il testo definitivo (ed è fondamentale poterlo leggere), ma diverse conclusioni si possono già trarre dal comunicato diffuso da Viale Trastevere. Come era noto, il decreto interessa i soli docenti precari non abilitati ed in servizio da almeno 3 anni (almeno 180 giorni per anno scolastico) entro il periodo degli anni scolastici 1999-2000 e 2011-12, effettuati indifferentemente scuole statali, paritarie ovvero nei centri di formazione professionale (in questo caso, il servizio prestato nei centri di formazione professionale riconducibili ad insegnamenti compresi in classi di concorso è valutato solo se prestato per garantire l’assolvimento dell’obbligo di istruzione a decorrere dall’anno scolastico 2008/09). L’argomento Tfa speciali ha fortemente diviso il mondo della scuola, tra coloro che li consideravano una “sanatoria” e quanti un percorso riservato che è sempre esistito e sul quale le fila dei docenti precari confidavano (e magari su quella base non hanno provato neppure l’accesso al Tfa ordinario), anche in relazione a precedenti dichiarazioni del ministro di riferimento. I riverberi di questo “sentiment”, noi come Tuttoscuola, lo avvertiamo nel numero, nei contenuti e nei toni di tutti i commenti che riceviamo ai nostri articoli sull’argomento, attraverso la nostra pagina Facebook, i commenti a pié di pagina mediante Disqus e le email quotidiane. Il decreto, non vi è dubbio, stringe le maglie dell’accesso ai Tfa anche per coloro che beneficeranno. Due sono i punti che sembrano fondamentali al riguardo, e che in queste ore sono oggetto di pesanti critiche da parte degli abilitandi e sindacati che si aspettavano una maggiore apertura: 1) l’accesso ai percorsi riservati non sarà automatico per gli aventi diritto. Questi anzi dovranno sostenere una prova di accesso, che determinerà una graduatoria di ingresso al Tfa speciale (“visto il numero rilevante degli aventi diritto, specie per alcune classi di concorso più affollate”); 2) è stata disposta una differenziazione di punteggi tra abilitazioni conseguite nei percorsi ordinari e riservati “nel segno della continuità con il passato, che già riconosceva un diverso punteggio alle abilitazioni conseguite a seguito della frequenza dei corsi SISS e delle sessioni riservate”. A questo riguardo i critici perlopiù parlano apertamente di una “abilitazione di serie B”. Le prossime notizie le dedicheremo alle posizioni critiche dell’Anief, della Gilda degli Insegnanti e della Cisl Scuola, nonché dando visibilità a lettori che ci hanno già scritto sull’argomento. |