Scuola e prof precari: Per i non abilitati in servizio da almeno tre. Precari, firmato il decreto per 75mila insegnanti. Il ministero dell'Istruzione: provvedimento “tanto atteso da numerosissimi docenti precari non abilitati e in servizio da almeno 3 anni" Quotidiano.net, 24.3.2013 Roma, 24 marzo 2013 - Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha firmato il decreto rettificativo e integrativo sui precari della scuola: oltre a prevedere nuovi criteri di programmazione del numero dei posti dei docenti abilitati necessari per il funzionamento del sistema formativo nazionale, ha affiancato al Tfa ordinario percorsi abilitanti riservati (il cosiddetto Tfa speciale), come misura transitoria limitata alle annualità 2012-13, 2013-14 e 2014-15. Il Miur spiega che il provvedimento, “tanto atteso da numerosissimi docenti precari non abilitati e in servizio da almeno 3 anni entro il periodo degli anni scolastici 1999-2000 e 2011-12 e il cui numero stimato è di circa 75.000, è stato completato”. Per diventare efficace deve essere ora registrato alla Corte dei Conti e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. L'ABILITAZIONE - Già nei prossimi giorni sarà avviata la programmazione di questi percorsi, “che prevedono tre fasi, strettamente integrate tra loro, per acquisire l’abilitazione all’insegnamento nella scuola”. 1 - La prima è una prova nazionale “tendente ad accertare le capacità logiche, di sintesi e linguistiche del candidato, che potrà conseguire un punteggio fino a 35 punti”; 2 - la graduatoria compilata sulla base dei punteggi conseguiti nella prova nazionale servirà anche a stabilire l’ordine delle ammissioni ai percorsi abilitanti riservati nelle singole università, che, visto il numero rilevante degli aventi diritto, specie per alcune classi di concorso più affollate, potranno prevedere più edizioni. 3 - Poi, un percorso universitario “con insegnamenti in aula per un totale di 41 crediti formativi, con verifiche per ciascun insegnamento che - se superate - potranno far conseguire all’abilitando da 30 a 50 punti”. Infine, la prova finale “che andrà ad accertare la preparazione professionale e sarà valutata con un punteggio fino a 15 punti”. Il titolo di abilitazione sarà dunque conseguito se il candidato avrà ottenuto un punteggio complessivo di almeno 60/100. Questo percorso è stato regolamentato da un secondo decreto ministeriale, di rango giuridico inferiore al primo, ma contestualmente firmato dal ministro Profumo. |