A pagare sono sempre gli stessi,
il blocco contrattuale deprime economia reale.
Ai docenti calo di potere d'acquisto di 1602 euro l'anno
Movimento 5 Stelle, La
Tecnica della Scuola 28.5.2013
"I dipendenti della scuola pubblica, ancora una volta, subiscono
importanti decurtazioni motivate da un periodo di crisi economica
che il Governo ritiene risolvibile solo chiedendo a milioni di
cittadini sempre più gravosi sacrifici. Un provvedimento che
peggiora l'economia reale del Paese nel suo insieme. A pagare, come
al solito, sono sempre gli stessi". E' dura la reazione del
vicepresidente della Commissione Istruzione e Cultura del Senato
Fabrizio Bocchino (M5S) insieme ai colleghi a 5 stelle Michela
Montevecchi, Manuela Serra e Fabiola Anitori a fronte delle proposte
del Governo, che prevede per il settore scuola, la proroga del
blocco degli scatti stipendiali, che come ricordano Bocchino,
Montevecchi, Serra e Anitori "è l unica via per tale personale di
sopperire alla totale mancanza di avanzamento di carriera, senza
alcuna possibilità di recupero".
"I salari dei dipendenti pubblici della scuola hanno già subito una
pesante perdita del potere d'acquisto per l'effetto combinato del
blocco dei contratti e dell'aumento della pressione fiscale"
continuano.
PEGGIORAMENTO ECONOMIA REALE - I
parlamentari del Movimento 5 Stelle in Commissione Istruzione e
Cultura che spiegano nei dettagli gli effetti del provvedimento. "Il
blocco contrattuale e degli scatti stipendiali, secondo un calcolo
posto in essere dall'ARAN per il Sole 24 ore e riportato sul sito
Tecnica della Scuola - spiega Bocchino - comporta la perdita di
potere d'acquisto, di un docente di media anzianità di servizio, di
1602 euro annui , con una perdita, quindi, del 5,8% annuo del valore
stipendiale e in considerazione anche della proroga del blocco ai
rinnovi contrattuali, si perderà in cinque anni l'11% del loro
potere d'acquisto". "Una scelta economica di tale portata
comporterà, invece, un peggioramento dell'economia reale, poiché la
conseguenza sarà inevitabilmente un’ulteriore contrazione dei
consumi derivanti da una riduzione della domanda, peraltro già
verificatesi nel corso dell’ultimo triennio" spiegano i parlamentari
del Movimento 5 Stelle. "Si è scelta la via facile dell'accanimento
nei confronti dei pubblici dipendenti della scuola che oggi già
faticano ad arrivare alla fine del mese invece di ricercare diverse
e nuovi fonti in ceti e categorie meno sensibili alla crisi
economica" concludono..