Carrozza: "15mila docenti a settembre.
Tutti universitari dovranno fare stage"
Il ministro dell'Istruzione al videoforum di
Repubblica Tv: "Il 50% dei nuovi insegnanti verrà dalle graduatorie,
l'altro 50% dal concorso. La diminuzione è dovuta alla riforma che
impedisce molti pensionamenti. Cerchiamo le coperture per chi vuole
lasciare". Sugli studenti: "Non si può arrivare a 25 anni senza
lavorare neanche un giorno"
ROMA -
Concorsone per i nuovi insegnanti scolastici al centro del
videoforum di Repubblica Tv con il ministro
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca,
Maria Chiara Carrozza,
intervistata da Corrado Zunino. "Verranno tutti assorbiti i
vincitori? Mi auguro di si - ha esordito il ministro - le selezioni
sono in corso, alcuni più avanti. Ci sono stati problemi perché i
compensi per chi è in commissione sono molto bassi, nonostante
avessimo chiesto di assorbirli".
Resta da capire quanto
saranno i nuovi docenti alla partenza del prossimo anno scolastico.
"Non appena sarà possibile immetteremo 15mila dipendenti, 50% dalle
graduatorie, 50% dal concorso". Numeri più bassi delle previsioni
iniziali: dovevano essere 26mila. "Anche se il concorso ha validità
3 anni - precisa il ministro - e potranno essere assunti
successivamente".
TURNOVER BLOCCATO - La
diminuzione delle nuove immissioni in ruolo è dovuta alle
conseguenze della riforma Fornero. Norme che impediscono a molti che
avevano già maturato l'età pensionabile, la cosiddetta quota 96, di
lasciare. "C'è una proposta di legge a riguardo di Manuela Ghizzoni
- dice il ministro - stiamo cercando le coperture per sanare il
problema. Molte persone classe '52 sono costrette a rimanere in
servizio al di là della loro volontà".
Altro canale d'ingresso
di cui bisognerà capire il destino è quello dei corsi Tfa. Chi li ha
frequentati lamenta i costi elevati, a fronte di un futuro
ugualmente incerto: "Cercheremo di dare risposte anche a loro -
promette il ministro - capisco la loro preoccupazione".
TEST E POLEMICHE - Capitolo
università: si discute dell'utilità dei test d'ingresso alle
facoltà. "Alcuni servono per l'autovalutazione, come quelli per
ingegneria - spiega Carrozza - che sono molto importanti per
verificare se si sarà in grado di affrontare quel percorso".
Discorso diverso per quelli a numero chiuso. "Non tutti si possono
aprire. E' il caso di quello di Medicina, perché rientra in una
logica Paese di possibile immissione alla professione, e di
equilibri da salvaguardare".
Non sempre convince l'attinenza dei quesiti sottoposti ai candidati.
"Non è vero che le domande che vengono fatte ai test non sono
attinenti - chiarisce il ministro - gli insegnanti che le criticano,
devono capire l'importanza del processo e sentirsi coinvolti".
TURISMO
SCOLASTICO - La data delle prove è uno degli aspetti
più discussi. "Non sono d'accorso sullo spostare il test d'ingresso
alla fine del primo anno. E' un anno sprecato in qualche modo.
L'ammissione al corso secondo me, deve avvenire prima dell'esame
di maturità,
come succede dappertutto". Non preoccupa, invece, il turismo
scolastico di chi sceglie di provare i test all'estero per avere più
possibilità d'ingresso. "Se le scuole rumene di medicina sapranno
attrarre i nostri studenti non vedo problemi - minimizza Carrozza -.
Non bisogna bloccare le persone, ma aiutare i nostri studenti nella
preparazione".
"NO A BARRIERE PER FUORICORSO"
- Tra le criticità del sistema universitario spicca la
presenza massiccia di fuoricorso. "Sono contraria a barriere e
sanzioni - precisa il ministro - vedo l'università efficiente quella
che riesce a massimizzare le risorse e a far laureare lo studente in
tempo. I fuoricorso sono un male soprattutto per se stessi e per le
proprie famiglie". Anche agli studenti però è richiesto un cambio di
mentalità. "Non si può arrivare a 25 anni senza aver lavorato
neanche un giorno. Tutti devono aver fatto stage ed avere esperienze
di tirocini".
CALENDARIO DA RIFORMARE -
Tra gli interventi necessari anche una riforma del
calendario scolastico. "Abbiamo mesi pienissimi ed altri sgonfi",
evidenzia il ministro. Per l'anno appena concluso possibile un
primo bilancio della maturità. "Voti meno alti? Pare di sì, ma
la percentuale di promossi è in lieve aumento. E' corretto comunque
che il 100 e lode sia dato con alcune regole. Deve avere il giusto
peso su tutto il territorio nazionale".
RISORSE A SETTEMBRE -
Dopo un insediamento segnato da minacce di dimissioni, poi
rientrate, l'intervento del ministero si articola in questa fase su
più fronti. "Misure per l'edilizia e la sicurezza scolastica sono
all'approvazione in questo momento", per circa 150 milioni di euro.
Molto dipenderà dalle altre risorse a disposizione. "Stiamo cercando
di trovare finanziamenti ulteriori laddove è possibile. Sicuramente
abbiamo l'idea di un pacchetto per la scuola su cui lavoreremo".
Arriveranno a settembre? "Sì a settembre, vediamo".
UNIVERSITÀ IN SOFFERENZA -
Restano nodi irrisolti. Come i precari, "un organico di fatto che
dovrebbe essere messo in condizione di entrare stabilmente". Anche
le università lamentano situazioni di sofferenza: "Faremo una
riunione con gli atenei in difficoltà. Ma non sono per intenti
sanzionatori. Per quanto riguarda le università telematiche eviterei
slogan e valutazioni ex ante, per questo ho deciso di istituire una
commissione indipendente".
Tra le cose da fare
anche una riforma del concorso per l'ingresso nelle scuole di
specializzazione dell'area medica: "Vogliamo spezzare l'attuale
atteggiamento clientelare, già dal 2014 se possibile".
Dopo tanti interventi
firmati da ministri dell'Istruzione sembra esclusa al momento una
riforma Carrozza:
"Non tengo a una riforma che porti il mio nome - chiarisce il
ministro - e soprattutto non penso sia necessaria. Vedo una serie di
interventi di prospettiva: tante norme da inserire in un programma
di lungo termine".