Concorso a cattedra, anticipazioni sugli scritti:
non più di 4 quesiti e poco spazio per le risposte

di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola, 10.1.2013

Gli 88.610 candidati ammessi dovrebbero inoltre avere a disposizione non più di 3 ore complessive. Intanto l’Anief raccoglie oltre 6mila richieste di ricorso da parte degli esclusi che hanno conseguito tra i 30 e i 34,5 punti. E il numero di ricorrenti potrebbe anche salire. Tutte le anticipazioni sul concorso a cattedra sul n. 9 della versione cartacea de La Tecnica della Scuola.

Torna a salire l’attenzione per il concorso a cattedra per 11.542 nuovi docenti da immettere in ruolo. Il 10 gennaio si è aperto con la notizia fornita dal Miur di slittamento, al 16 gennaio, della pubblicazione on line delle prove preselettive svolte il 17 e 18 dicembre.

Da viale Trastevere non arrivano, invece, ulteriori indiscrezioni sulle modalità di svolgimento delle prove scritte. Lasciando molti dubbi agli 88.610 che hanno superato il primo scoglio della verifica preselettiva dai contenuti generalisti.

La Tecnica della Scuola, come riportato all’interno del n. 9 della versione cartacea, disponibile anche on line, è in grado di fornire alcune anticipazione: i tecnici del Miur, infatti, sarebbero orientati a proporre ai candidati non più di 3 o 4 quesiti. Trattandosi di domande disciplinari, cambieranno, a seconda delle classi di concorso.

Per quanto riguarda la tipologia di domande, gli esperti del Miur sono orientati a proporre quesiti aperti ma nello stesso tempo riguardanti argomenti “abbastanza definiti”. Ciò significa che pur trattandosi di risposte non cosiddette “chiuse”, i candidati non potranno impostarle come se fosse un tema. “Certo, si potrà scrivere ciò che si vuole – ci ha detto un dirigente ministeriale – ma i margini non saranno poi così ampi. I partecipanti dovranno infatti muoversi all’interno di un format piuttosto delineato”. Sembrerebbe, quindi, che le domande convoglino più verso un modello semi-strutturato, con argomenti chiari, mirati, poco trasversali, piuttosto che verso i quesiti aperti tradizionali che lasciano più spazio a risposte ad ampio spettro.

In questi giorni gli organizzatori del concorso stanno inoltre vagliando, attraverso delle simulazioni, il numero massimo di righe che ogni aspirante prof potrà riempire. Dalle ultime indicazioni, difficilmente si andrà oltre ad una pagina per quesito.

Come difficilmente i tempi di consegna degli elaborati scritti saranno particolarmente lunghi: è probabile che si consentirà di consegnare le risposte all’interno di due-tre ore complessive.

Intanto, l’Anief ha fatto sapere che oltre 6mila dei 175.815 esclusi dalle prove scritte hanno fatto ricorso: si tratta di candidati che hanno conseguito tra i 30 e i 34,5 punti. Un risultato che, alla luce della normativa vigente sui pubblici concorsi nella scuola, sempre secondo l’associazione degli educatori in formazione, basterebbe per passare agli scritti. E che invece il Miur ha reputato insufficiente, alzando “l’asticella” fino a 35 punti. “I ricorsi – scrive l’Anief - saranno notificati il 14 gennaio per intercettare l’udienza del 7 febbraio”. Ma il numero di ricorrenti potrebbe anche salire. Gli indecisi hanno infatti ancora una settimana di tempo: potranno infatti fare ricorso entro il 18 gennaio: questi “ricorsi – spiega sempre l’Anief - saranno notificati a fine mese per intercettare l’udienza del 21 febbraio o per chiedere un decreto d’urgenza tra il 12 - 14 febbraio in caso di calendarizzazione delle prove scritte prima di tale data”. Un’eventualità, quest’ultima, che al momento appare comunque poco probabile: gli scritti, infatti, dovrebbero svolgersi nella seconda decade di febbraio.