Mestre, scuola chiusa per l’addio al prof
Dario Grillo è morto davanti agli studenti del
Guggenheim. Francesco Furlan La Nuova Venezia,12.1.2013 «La chimica in queste occasioni non è d’aiuto, purtroppo non ci sono carboni o idrogeni che tengano. Nessuna reazione riuscirà a spezzare il legame che c’è tra di noi. È stato un privilegio averti come insegnante e conoscerti come uomo. Grazie di cuore». Con questo messaggio, uno dei tanti pieni d’affetto appesi sulle pareti dell’istituto, i ragazzi della quinta “E” del liceo artistico Guggenheim hanno voluto salutare il loro prof di chimica, Dario Grillo, 56 anni, di Cavarzere, morto mercoledì pochi minuti dopo mezzogiorno mentre si trovava nella sua scuola, dove era insegnante da circa vent’anni. Si è accasciato al suolo nel cambio d’ora, in un passaggio esterno tra gli edifici dell’istituto, lì dove ieri è stata posata una rosa gialla. «Mercoledì non c’è stato nulla da fare, abbiamo provato a praticagli la respirazione in attesa dell’arrivo di medico e infermieri del Suem» racconta Giusi Masciarelli della segreteria della scuola, tra i primi a soccorrere Grillo. «Non c’è stato proprio nulla da fare, anche i medici hanno provato a lungo, poi si sono dovuti arrendere». Oggi il liceo Guggenheim, l’ex istituto d’arte, sarà chiuso per lutto, nelle tre sedi di Corso del Popolo - quella dove insegnava Grillo - di via Rielta (l’ex Mozzoni) e del centro storico, ai Carmini. «Una decisione presa per permettere a tutti, professori, studenti e a tutto il personale della scuola di partecipare al funerale» spiega la vicepreside Marina Cardin. Da Mestre partiranno due pullman per l’ultimo saluto al prof «mite e gentile amante dei gatti e della cioccolata», come lo descrivono i colleghi.
L’appuntamento è alle 15 alla chiesa di San Giuseppe a Cavarzere. Ieri
i suoi ragazzi, quelle delle classi terze, quarte e quinte stavano
preparando una lettera da leggere durante il funerale mentre la
scuola stava pensando a una donazione a favore di un’associazione di
animali. Grillo era un amante dei gatti, ne aveva 7. «Era un
grande», dicono quasi a una voce sola, tra le lacrime, colleghi e
studenti. E il perché lo spiega Claudio Benvenuti, della quinta “E”,
uno dei suoi studenti: «Sosteneva chi era in difficoltà con la
materia, sapeva portare la serenità anche nelle situazioni più
difficili, ed era capace di farci apprezzare la chimica. Colpiva la
sua passione, anche per la musica». Era una scuola della colonna,
aveva organizzato l’orario, disegnato il sito web, sempre pronto a
rimboccarsi le maniche. Era al lavoro anche il 28 dicembre,
nonostante le ferie. Viveva con la scuola con passione e dedizione,
come si capisce anche dai tantissimi messaggi che in queste ore sono
apparsi su diverse bacheche facebook di alunni o ex alunni. «Un uomo
di una pazienza infinita e una comicità surreale incredibile» scrive
Matteo. E Federico che, sapendo della sua grande passione per la
musica, gli dedica «una lunga, infinita suite jazz».
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