Chi somministra a scuola La Tecnica della Scuola, 9.1.2013 I bambini epilettici che soffrono di crisi convulsive acute prolungate in Italia potrebbero non ricevere sempre tempestivamente i farmaci d'emergenza, a scuola e in altri contesti comunitari, come indicato dallo specialista Queste considerazioni nascono dai primi risultati dell'Iniziativa Perfect, che sono stati pubblicati sul numero di gennaio dello European Journal of Paediatric Neurology e sono supportati da un Comitato Direttivo, composto da autorevoli epilettologi provenienti da sei paesi europei, tra cui Ettore Beghi dell'Istituto Mario Negri dall'Italia.
I risultati dell'iniziativa mettono in luce discrepanze nelle linee
guida e nel quadro normativo generale a livello europeo, che
dovrebbero assicurare ai bambini con crisi convulsive acute
prolungate un trattamento rapido, sia in ospedale che in comunità.
La maggior parte degli insegnanti spesso sceglie di non somministrare i farmaci d'emergenza per le crisi, a meno che non sia prevista una formazione o una disposizione specifica e preferisce invece chiamare un'ambulanza, causando possibili ritardi nel trattamento della crisi. "L'Iniziativa PERFECT ha confermato l'esistenza di discrepanze tra politiche e prassi nel trattamento delle crisi convulsive acute prolungate per i bambini in Italia", spiega Beghi, capo del Laboratorio di Malattie Neurologiche presso l'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano. "Se le linee guida sono efficaci per il trattamento ospedaliero delle crisi convulsive acute prolungate, il quadro è spesso diverso in comunità. Senza orientamenti chiari, sensibilizzazione e formazione sull'uso di farmaci d'emergenza per il trattamento delle crisi nei bambini affetti da epilessia, continueremo a osservare lacune nel trattamento d'emergenza delle crisi prolungate". (Agi). |